Infarto, il rischio diminuisce con le statine

Le Statine attuerebbero meccanismi di difesa contro gli infarti
Quando si parla di statine, un certo sospetto alberga nell’animo di chi le usa, perché se è vero che le statine hanno l’importante compito di abbassare il colesterolo, vero è anche che il retaggio di solo qualche anno fa è stato sufficiente per creare diffidenza da parte dei pazienti verso queste molecole, pensiamo al Lipobay, ovvero alla cerivastatina che, sei anni fa, a seguito degli oltre 50 decessi, della quale non è neanche detto fosse causa, fu tolta dal commercio, dal suo produttore Bayer.
Ma oggi, c’è uno studio che potrebbe definitivamente ridurre l’ansia di quanti si rivolgono a questi farmaci su prescrizione del medico e a sottolineare l’importanza di questa molecola, della pravastatina, in particolare, quanto si legge sul New England Journal of Medicine.

Lo studio: statine per la prevenzione

Secondo lo studio inglese, tale sostanza, oltre ad incidere positivamente sui livelli di colesterolo, avrebbe grandi benefici anche sul cuore, visto che sarebbe acclarato che nei pazienti che ne fanno uso, il rischio infarto si sarebbe abbassato del 25% .
Ad essere osservati per 10 anni, ben 6.500 uomini divisi in due gruppi omogenei e che presentavano le stesse caratteristiche, una per tutte, gli alti livelli di colesterolo, il trattamento cui tali pazienti sono andati incontro prevedeva per metà di questi soggetti, l’adozione di un protocollo includente la pravastatina, per la restante parte dei soggetti,venivano somministrati farmaci inerti o più comunemente definiti placebo.
La conclusione del lavoro scientifico ha portato a dimostrare che in chi faceva uso del farmaco la riduzione dell’infarto era manifesta nei termini di cui sopra, così come, si è anche potuto osservare che tale protezione cardiaca continuava anche a distanza di tanti anni dalla sospensione del trattamento. Non si è ancora certi se tale importante risultato sia da ascriversi al solo ruolo di induzione dell’abbassamento del colesterolo, da parte delle statine o che lo stesso sia da mettersi in relazione ad una maggiore protezione da attuarsi a livello dell’epitelio del vaso sede degli accumuli di grasso. Fatto sta, che nel tempo, questo risultato benefico per le arterie c’è stato, eccome.
Insomma, parliamo di una protezione primaria contro i rischi di malattie cardiovascolari gravi come l’infarto, dove parrebbe, anche se conviene ancora attendere ulteriori conferme nel merito, che basterebbe l’assunzione di una compressa nel tempo per abbassare, sensibilmente, il rischio di gravi patologie cardiache, senza trascurare tutti gli altri fattori di prevenzione delle cardiopatie, che non dovranno mai essere trascurate, perché, sicuramente indispensabili armi contro tali gravi patologie.

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