Impetigine: sintomi, cause, incubazione e terapia [FOTO]

L’impetigine è un’infezione della pelle, che ha tra i sintomi vescichette piene di essudato

[galleria id=”273″]Impetigine: quali i sintomi, le cause, l’incubazione e la terapia? Si tratta di un’infezione, che è caratterizzata da bollicine e crosticine, che compaiono sulla pelle. La malattia è contagiosa ed è molto comune specialmente tra i bambini in età prescolare. Un importante fattore di rischio è rappresentato da una cattiva igiene. Certe volte la patologia ha origine a partire da eczemi, micosi, punture di insetti o herpes. Per il trattamento, si deve fare ricorso all’uso degli antibiotici (in caso di infezione batterica), in particolare a creme da applicare a livello topico.

Le cause

Le cause dell’impetigine sono costituite da funghi della pelle, batteri o, raramente, virus. Il fatto che privilegi l’estate come periodo di insorgenza è dovuto alla constatazione che nei mesi caldi la pelle è più scoperta e dunque più soggetta all’azione dei patogeni, così come l’evidenza che i bambini ne vadano maggiormente esposti potrebbe essere dovuta all’inevitabile tendenza dei piccoli, possibilmente in spiaggia, di toccare tutto ciò che capita loro a portata di mano.
Ma porta di ingresso dei patogeni che causano l’impetigine possono essere le piccole ulcerazioni derivanti da punture di insetti, visto che, nei punti in cui si possono formare delle ferite, è più facile creare situazioni del genere; ciò non toglie però che anche la pelle sana possa infettarsi.

I sintomi e l’incubazione

I punti in cui l’impetigine si fa particolarmente strada sono il viso, il centro del naso, la bocca; ma non è che l’inizio, visto che l’infezione può estendersi sia sulle gambe che sulle braccia. La caratteristica è che ci si copra di crosticine date dalla rottura di piccole vescichette contenenti essudato. Qualora la pelle sia più grassa parliamo di impetigine bollosa. E’ una di quelle malattie della pelle che causano prurito o sensazioni dolorose nelle zone in cui vi sia presenza di tali formazioni. Il periodo di incubazione dell’impetigine corrisponde a quello compreso tra i 2 e i 10 giorni.

La terapia

La terapia dell’impetigine è prerogativa assoluta del medico. Vietato il fai da te, anche perché solo il medico potrà stabilire l’esatta patologia andatasi ad instaurare. Qualora la diagnosi sia confermata, la terapia si baserà su pomate antibiotiche e sulla pulizia delle parti infette e interessate dall’infezione con cotone e soluzione fisiologica; tale procedura andrà eseguita da parte dell’operatore con guanti sterili, per evitare di estendere o di aggravare l’infezione. L’uso dell’antibiotico (soltanto se la causa è da rapportare ai batteri) per via sistemica, sotto forma di compresse, per lo più è destinato a quei casi che non abbiano tratto beneficio dalle sole pomate.
Ci sono alcune regole da seguire scrupolosamente, soprattutto per evitare che si diffonda ampiamente il contagio. Le parti colpite dall’infezione devono essere massaggiate delicatamente con acqua e sapone neutro, cercando di rompere tutte le vesciche e rimuovendo le croste. Se il tutto risulta particolarmente difficile, si può utilizzare un impacco con acqua tiepida. Dopo aver compiuto questa operazione, bisogna lavarsi con attenzione le mani. Soltanto in questo modo si può evitare che l’infezione si trasmetta ad altre parti del corpo, come, per esempio, gli occhi.
Molto importante è il mantenimento dell’igiene della persona, ma anche di tutta quella biancheria o di quei vestiti che sono venuti a contatto con le croste. Occorre, fino alla guarigione, non usare asciugamani o lenzuola in comune con le altre persone. Specialmente quando l’infezione riguarda i più piccoli, è importante tenere le loro unghie corte, per evitare graffi, soggetti ad ulteriori infezioni. Allo stesso tempo il bambino deve essere incoraggiato a non grattarsi.
Se dopo circa 48 ore dall’inizio della terapia antibiotica i sintomi dell’impetigine dovessero peggiorare o, se dovesse comparire la febbre o il mal di gola, mentre si sta seguendo la cura, bisogna chiamare il medico urgentemente, in modo da valutare il da farsi. E’ importante non ritornare a scuola o al lavoro, a contatto con gli altri, fino ad un giorno dopo l’inizio della terapia.