Il primo cuore artificiale pienamente funzionante

Abbastanza piccolo da poter essere impiantato in donne e bambini, questo congegno fornisce una portata cardiaca sufficiente per un maschio adulto durante l'attività fisica

mani a forma di cuore
Foto Pexels | Jasmine

I pazienti che soffrono di grave insufficienza cardiaca potranno avere accesso a un cuore artificiale pienamente funzionante. I ricercatori della Monash University di Melbourne sono infatti al lavoro per sviluppare un cuore totalmente artificiale, insieme agli ingegneri  australiani della compagnia BiVACOR. Nato dalla sinergia di ospedali, università e settore medico, si tratta del primo cuore artificiale al mondo, pienamente funzionante e completamente impiantabile nel corpo umano. Una scoperta rivoluzionaria che apre nuovi orizzonti nell’ambito della cardiologia e che potrebbe salvare migliaia di persone.

Adatto anche a donne e bambini

Il congegno si basa su una tecnologia altissima di pompa rotativa del sangue e ha le dimensioni di un pugno. Abbastanza piccolo da poter essere impiantato in molte donne e alcuni bambini, il primo cuore artificiale al mondo è in grado di fornire una portata cardiaca sufficiente per un maschio adulto durante l’attività fisica. Attualmente, esiste un congegno medico con pompa meccanica impiantabile, ma questo è in grado di supportare un solo ventricolo. Inoltre, il paziente deve sempre avere con sé un computer per la pompa e le batterie.

Il primo cuore artificiale al mondo

Questo apparecchio sarà il primo a operare come cuore artificiale completo, con tutte le componenti elettriche collocate internamente. Il congegno adopera una tecnologia di levitazione magnetica, che è lo stesso principio utilizzato nei treni ad alta velocità. “Riceve sangue attraverso un’entrata, contiene un propulsore ed espelle il sangue dall’altro lato“, spiega David Kaye, direttore di cardiologia dell’Alfred Hospital di Melbourne.

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Come funziona

La sua caratteristica chiave è la capacità di controllare la quantità di flusso attraverso la pompa, grazie al disegno del propulsore, che si trova all’interno ed è controllato elettricamente“, aggiunge il direttore, che guida il programma cuore artificiale della Monash University. Le sperimentazioni cliniche saranno avviate il prossimo anno con l’obiettivo di rendere disponibile il congegno entro sei anni.