Articolo aggiornato il 16 Marzo 2008
Al centro di interesse religioso, quando non medico, di una medicina un po’ sui generis, per la verità, il digiuno, inteso come un lungo periodo in cui si agisce saltando i pasti in modo, più o meno regolare, vive alterne vicende, addirittura ci sarebbero scuole di pensiero che annoverano questa pratica come salutare e da perseguire, la stessa religione cristiana consacra il digiuno quale prassi di purificazione, soprattutto in questo periodo pasquale, altre religioni, col ramadan, che solitamente coincide con i mesi più caldi dell’anno, da cui il nome, prescrive il digiuno assoluto di giorno e la consumazione dei pasti serali.
Ma a questo punto ci si chiede, il digiuno in quanto tale, fa bene o male alla salute?
Una risposta interessante ed abbastanza esauriente ce la offre l’Istituto di scienze dell’alimentazione (ISA) del CNR per bocca del direttore del citato Istituto, Gianvincenzo Barba: “Da un punto di vista medico, il digiuno che intercorre tra due pasti produce nel metabolismo modificazioni fisiologiche. Qualora questo stato si protragga per un periodo più lungo, l’adattamento metabolico diviene però quantitativamente più rilevante, con conseguenti maggiori ripercussioni sull’organismo.Il nutriente chiave del digiuno è il glucosio”, continua Barba. “Utilizzato come fonte di prima energia dall’organismo, è presente nel corpo in quantità limitata e tende a diminuire man mano che il periodo di astinenza da cibo si prolunga. Quindi, sebbene abbia la capacità di capitalizzare l’energia assunta in eccesso in forma di riserva (il grasso corporeo), l’uomo accumula solo limitatamente le riserve di glucosio e quando queste si esauriscono, come accade dopo una giornata di digiuno, il nostro organismo è costretto a utilizzare fonti di energia alternative prodotte ex novo”.
Ne consegue che l’utilizzo del glucosio con quella reazione biochimica chiamata, Glucogenesi, non ha una durata infinita con la conseguenza che con un digiuno protratto l’organismo è costretto a trarre energia scindendo le proteine che entrano a far parte dei muscoli con la conseguenza che le masse muscolari, così depauperate, si riducono e, alla lunga, lo stesso cuore, che è bene ricordare che, al di là dei sentimentalismi è esso stesso un muscolo, potrebbe ricavarne danni e dunque potrebbero avverarsi problemi anche seri alla salute.
Il risultato è che, laddove tale pratica non fosse appositamente prescritta dai medici, il digiuno che c’è da ricordare, non può essere annoverato come una dieta, dovrà vedersi come un vero e proprio attacco alla salute.