Articolo aggiornato il 30 Gennaio 2012
È il nostro cervello a stabilire i valori sacri e profondi, in cui crediamo con convinzione. In particolare l’occuparsi di questo compito spetta ad un circuito neuronale che non niente a che fare con quell’area cerebrale che utilizziamo per valutare costi e benefici, sui quali possiamo anche trattare con un più marcato relativismo. Ad esaminare la questione sono stati gli esperti dell’Università statunitense Emory. Gli studiosi hanno scoperto che ci sono convinzioni radicate, che non siamo disposti a mettere in discussione.
A stabilire questi valori irrinunciabili è un circuito di neuroni che interessa la regione temporo – parietale sinistra, utilizzata per valutare il giusto e lo sbagliato, e la corteccia prefrontale ventrolaterale sinistra, che ha il compito di recuperare le regole semantiche.
Non sono per nulla implicate invece le cellule nervose che sono associate alla ricompensa. Chi fa parte di un gruppo ha una maggiore resistenza alla rinuncia ai valori.
I ricercatori hanno scoperto il tutto sottoponendo all’analisi tramite la risonanza magnetica funzionale alcuni volontari, i quali, dopo aver risposto ad alcune domande sui loro principi, hanno dovuto decidere se “venderli” in cambio di denaro.
Gli studiosi hanno visto che nei soggetti si attivava l’amigdala, centro delle reazioni emotive di offesa e di indignazione nei confronti della proposta di rinunciare ai valori profondi in cambio di soldi.