Il cancro e la depressione, al via lo studio sull'effetto depressivo del cancro

In Italia solo il 2% dei malati di cancro riceve le cure adeguate allo stato di depressione che ne consegue: e' a partire da questo dato di fatto che la IFO ha dato il via a un ricerca, per analizzare su un campione di 800 pazienti, lo stato dell'arte delle cure psicologiche ai malati di tumore.

Articolo aggiornato il 29 Dicembre 2007

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In Italia solo il 2% dei malati di cancro riceve le cure adeguate allo stato di depressione che ne consegue: e’ a partire da questo dato di fatto che la IFO ha dato il via a un ricerca, per analizzare su un campione di 800 pazienti, lo stato dell’arte delle cure psicologiche ai malati di tumore.
In Italia ogni anno si ammalano all’incirca 300 mila persone in piu’, di tumore e anche di fronte a un dato di mortalita’ e di incidenza che non deve allarmare e’ bene tenere presente che le nuove forme di tumore, e le patologie correlate, non aiutano a migliorare la situazione.
Il piu’ delle volte, e nello specifico nel 40% dei casi, c’e una diagnosi parallela di depressione clinicamente provata, causata dalla malattia, indipendentemente dallo stato di sviluppo del tumore in atto, e solo nel 2% dei casi le terapie specifiche sono adeguate al trattamento della depressione oncologica.
Nel 60% dei casi in cui non si diagnostica una forma depressiva pero’, vi sono patologie intermedie che riguardano la psiche, che in un terzo dei casi e’ soggetta a problemi di umore e di disturbo: in questi casi non e’ chiaro se il dato sia da collegarsi alla semplice tristezza della malattia o a una generica sottovalutazione del problema psichico da parte dei medici.
In ogni caso gia’ la depressione, di per se’, e’ una malattia che dal punto di vista sociale e’ invalidante, e non permette a chi ne soffre di condurre una vita regolare: secondo l’OMS nei prossimi anni sara’ la principale causa di invalidita’ civile nei paesi industrializzati e sara’ la causa dell’abbassamento del tenore di vita medio della popolazione; per questo lo studio che si sta per sviluppare nei prossimi anni, su malati di depressione onclogica, sara’ indispensabile per recuperare ed eventualmente portare a miglioramento di salute, quei malati di tumore che a causa della depressione si sono “lasciati morire” rendendo ancora piu’ difficile per uno specialista capire come intervenire sullo stato di salute.
La non risposta alle cure da parte dei pazienti che non sono capaci di avere il controllo sui loro appuntamenti medici e sui loro disturbi, aumenta i casi di insuccesso medico delle cure, questo e’ accertato e confermato anche dai dati statistici realitivi a pazienti curati co la chemio.
I due obiettivi dell’IFO saranno quelli di costruire una terapia siu misura adatta a tutti gli onco-depressi e migliorare la qualita’ della vita dei malati di tumore.
Il 10 Dicembre scorso e’ stato il giorno in cui la IFO, ha dato il via alla ricerca per mezzo del Convegno: “Depressione e Cancro”, alla presenza del Presidente della Pontificia Accademia Pro Vita, S.E. Mons. Elio Sgreccia, e alla presenza del Presidente del Comitato di Indirizzo e Verifica IFO, il Dott. Giuseppe Petrella; il Direttore Generale degli Istituti, il Dott. Marino Nonis ed il Direttore Sanitario Aziendale, Amalia Allocca.

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