Articolo aggiornato il 6 Marzo 2013
In questi giorni alcuni alimenti a marchio Ikea sono stati ritirati dal commercio perchè contaminati. Si tratta di un vero e proprio allarme quello che è scoppiato di recente e che ha coinvolto adesso anche il colosso svedese dei mobili. In particolare, Ikea ha avuto problemi con le torte alle mandorle e con le polpette. Nelle prime sono stati rintracciati dei batteri fecali, nelle seconde sono state rinvenute tracce di carne di cavallo non tracciabile. Un problema che mette a rischio la sicurezza alimentare per i consumatori e che sta già destando parecchie discussioni e polemiche. Eppure le analisi sanitarie sono molto chiare, perché hanno riscontrato dei parametri non a norma.
Torte alle mandorle con batteri fecali
L’Ikea ha dovuto fermare la vendita dei dolci al cioccolato, perché alla dogana cinese di Shangai sono stati trovati dei colibatteri fecali nelle tortine. E’ stato deciso lo stop alla vendita in 23 Paesi, fra i quali anche l’Italia. Secondo ciò che hanno riportato le fonti, sulle torte alle mandorle e cioccolato, con crema al burro e caramello, sono stati effettuati dei test, dai quali è emerso un livello eccessivo di batteri coliformi.
Si tratta di batteri che di solito sono poco pericolosi. A volte possono essere la spia di una contaminazione fecale, ma non sempre si verificano casi di questo genere. Intanto, per ragioni di prevenzione contro eventuali tossinfezioni e intossicazioni, sono state mandate al macero quasi due tonnellate di torte importate da Ikea.
Carne di cavallo nelle polpette
Lo scandalo della carne di cavallo nei prodotti alimentari, oltre ad Ikea, precedentemente ha coinvolto altri noti marchi. Adesso anche le polpette vendute all’Ikea nella Repubblica Ceca presenterebbero tracce di carne equina. Quest’ultima è stata trovata in delle polpette, che in etichetta riportavano carne di manzo e di maiale.
Questi prodotti rappresentano uno dei cibi su cui i punti vendita si basano. Immediatamente è stata messa in allerta tutta l’Europa, mentre i ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea, incontratisi a Bruxelles, stanno discutendo su quali provvedimenti prendere per far fronte al problema della carne di cavallo non riscontrabile nell’etichetta di vari prodotti, in nome della sicurezza alimentare.
Non bisogna dimenticare che la carne di cavallo non è tracciabile, per cui si potrebbe avere a che fare anche con delle carni ricavate da ex cavalli da corsa, i quali sono stati imbottiti di antibiotici e di altre sostanze che non fanno di certo bene alla salute. Si potrebbero rivelare nocive, una volta assorbite dall’organismo umano.
Le etichette dovrebbero rappresentare un punto di riferimento per i consumatori, i quali devono essere consapevoli di ciò che portano sulle loro tavole. Si potrebbero manifestare anche dei casi di allergia ad alcuni ingredienti non indicati e tutto ciò non farebbe altro che accrescere la responsabilità di chi non si cura di fare una corretta informazione.