Ictus: un possibile aiuto grazie alla musicoterapia

Per aiutare le persone che hanno subito un ictus, alcuni ricercatori hanno ripreso in mano delle ricerche il cui argomento principale è: la musicoterapia

MusicoterapiaDa quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Cochrane, la musica potrebbe essere un aiuto per le persone che hanno subito un ictus.
Possiamo definirla come musicoterapia, la stimolazione ritmico-uditiva, che si basa sul rapporto tra ritmo e movimento. Questo tipo di terapia aiuterebbe la mobilità degli arti inferiori. Ma come? Migliorerebbe la velocità, il ritmo e la lunghezza dei passi nei pazienti con problemi di mobilità. Questo è quanto affermano i ricercatori che hanno effettuato e pubblicato lo studio sulla rivista Cochrane. 

Lo studio si è basato su sette ricerche precedenti che hanno analizzato l’efficacia della musica, come terapia per il recupero e il miglioramento dei movimenti degli arti. Purtroppo la mobilità è la prima cosa che subisce danni quando sopraggiunge un ictus. Cosa si intende per ictus? Con il termine ictus si racchiudono tutti gli accidenti cerebrali che si verificano in seguito ad un evento ischemico (restrigimento od ostruzione delle pareti venose dovuti ad un corpo estraneo o all’accumulo di materiale, l’ischemia che avviene determina la mancata irrorazione dei neuroni) o ad un evento emorragico (rottura di un vaso sanguigno dovuta ad un corpo estraneo, fragilità congenita o sviluppata dall’invecchiamento). Come riconoscerlo? I primi sintomi sono un forte mal di testa, nausea, vertigini, perdita di coscienza e conseguente paralisi di un lato del corpo. Da ciò capiamo la difficoltà nella mobilità in chi ha subito un ictus.
 
Attualmente, si può parlare di terapia solo indicando la chirurgia per rimuovere un coagulo, in casi selezionati; o fisioterapia per permettere alle parti del cervello sano di sostituire quelle malate nelle funzioni compromesse. Ecco perchè la ricerca di cui sopra è molto importante per aiutare le persone che hanno subito un ictus e che, purtroppo, hanno problemi nella mobilità. Non è semplice, sicuramente, mettere in pratica tale terapia, data l’eterogeneità dei casi, però dagli studi effettuati si è visto che i pazienti hanno tratto beneficio dalla musica.