Articolo aggiornato il 19 Maggio 2009
L’Ictus cerebrale in Italia colpisce ogni anno 200 mila persone, di queste 40 mila muoiono e altrettante invece rimangono per sempre invalide; si tratta dei dati scaturiti dalla presentazione del progetto “Ictus: conoscerlo per combatterlo”. Un progetto di prevenzione promosso da ALICE Italia onlus, l’associazione che si occupa della prevenzione dell’ictus cerebrale, info sul sito http://www.aliceitalia.org .
I dati fanno riflettere, specialmente quando si va a vedere come mai sono così tante le persone che soffrono di questa malattia e che ne sono colpite. Il Convegno menzionato in calce si è tenuto a Roma presso l’Università La Sapienza, Policlinico Umberto I.
I giovani che ne sono colpiti sono in aumento, si tratta di ben 4.200 persone sotto i 45 anni che in un anno subiscono un attacco anche infausto.
Prevenire attraverso la conoscenza ormai è un fatto obbligato, si tratta di far capire che la malattia è al secondo posto, dopo la Sclerosi Multipla, per gravità e per decorso: molte persone che ne soffrono non possono più tornare alla vita di prima, fin dal primo episodio o da quelli successivi.
Quelli che sono considerati i principali fattori di rischio per l’ictus cerebrale sono l’alimentazione in primo luogo, i grassi nel sangue, il fumo, l’abuso di alcool, la droga e tutti quei casi in cui si è sottoposti a situazioni o terapie che possono danneggiare le arterie fin da giovani. Per i più giovani le cause principali restano comunque fumo e alcool.
L’ictus si manifesta con una estrema debolezza del corpo, che corrisponde a momento di paralisi, formicolìo del viso e insensibilità del braccio o della gamba. Insieme si manifestano annebbiamento o perdita della vista e perdita di equilibrio, vertigini, mancanza di coordinazione motoria e difficoltà di linguaggio.
Quando questi sintomi si manifestano tutti insieme è altamente probabile che siamo in una situazione a rischio, anche se gli effetti sono transitori, per cui da quel momento serve un controllo e una verifica dello stato di salute di chi si sente male.
Solo con una visita di controllo è possibile escludere oppure ricorrere a cure per prevenire un attacco definitivo, ancor anche non si tratti di un malessere che dura poco e che viene sottovalutato.
Le informazioni sono tratte dal Corriere della Sera
Le immagini sono tratte da VolontariatOggi.info