Mal di testa, mal di schiena, febbre o gonfiore: l’ibuprofene è il principio attivo anti-infiammatorio che più di ogni altro aiuta contro tantissimi disturbi.
Lo dimostra anche il fatto che è il medicinale anti-dolorifico più diffuso, anche perché è un medicinale da banco e non c’è bisogno di ricetta medica.
Tuttavia, non bisogna sottovalutare gli effetti collaterali. Uno studio mostra quali sono i rischi per la salute, soprattutto per gli uomini.
Ibuprofene: quali sono i rischi per la salute?
L’ibuprofene allevia il dolore, ma è un medicinale sintomatico, ovvero non cura la causa del dolore, ma solo il sintomo. Il farmaco deve quindi essere assunto solo in casi di emergenza e il più raramente possibile.
Se prendi l’ibuprofene per troppo tempo dovrai fare i conti con spiacevoli effetti collaterali come nausea, stitichezza o epistassi.
Uno studio pubblicato sulla rivista statunitense Proceedings of the National Academy of Sciences indica un altro effetto collaterale: la riduzione della fertilità maschile a lungo termine.
L’ibuprofene influisce sulla produzione di ormoni
Hanno preso parte allo studio 31 uomini di età compresa tra i 18 ei 35 anni. Sono stati divisi in due gruppi: un gruppo ha ingerito circa 600 milligrammi di ibuprofene al giorno. L’altro gruppo ha ricevuto compresse placebo senza principio attivo.
Dopo 14 giorni di uso continuo, gli scienziati hanno notato un cambiamento ormonale nei soggetti. L’ibuprofene ha influenzato la produzione ormonale nelle gonadi., l‘ormone coinvolto nella maturazione degli spermatozoi. Inoltre l’utilizzo dell’ibuprofene è stato collegato anche ad uno squilibrio del testosterone.
I cambiamenti ormonali che l’ibuprofene ha innescato nel gruppo di test svolgono un ruolo nell’impotenza, nelle malattie cardiovascolari e nella depressione, tra le altre cose. Una conclusione dello studio è quindi: negli uomini, l’ibuprofene può compromettere la fertilità.
Ci sono molte persone con dolore cronico o ricorrente che assumono regolarmente questi antidolorifici. Questi soggetti sono particolarmente a rischio.