I tic: esordio e cura di un disturbo spesso ossessivo compulsivo

C'è poco da ridere, il tic rende spesso molto difficile la vita di chi ne soffre

Articolo aggiornato il 29 Gennaio 2008

C'è poco da ridere, il tic rende spesso molto difficile la vita di chi ne soffre
Guardando una persona affetta da un tic, soprattutto quando questo è molto accentuato, non possiamo fare a meno di trattenere un sorriso, eppure parliamo di una situazione che, per chi la vive, non è affatto allegra e della quale vorrebbe liberarsi presto. Il tic è un movimento involontario e rapido che coinvolge direttamente un intero fascio muscolare e che, durante la giornata, può essere più o meno accentuato, a volte, anche in relazione ad accadimenti quotidiani. I tic possono essere semplici o complessi e possono riguardare la parola o i movimenti motori.

Il motivo per cui un tic si chiami così, pare essere dovuto alla discendenza onomatopeica della parola e ricorda il morso del cavallo quando addenta la porta del box o la mangiatoia. I tic si riscontrano dunque anche nel mondo animale, in quello selvatico, come in quello domestico, allorquando un animale manifesta un disagio, anche se è più frequente riscontrare il disturbo, particolarmente negli animali domestici.
La caratteristica dei tic è quella che non sono del tutto controllabili dalla forza di volontà, perché se è vero che si riescono a contenere in determinate condizioni e per un lasso di tempo circoscritto, spesso riescono a riprendere il sopravvento, soprattutto quando l’individuo vive periodi di stress e sfuggendo da ogni controllo volontario dell’individuo finendo per interessare anche eventuali muscoli respiratori, laringei, nasali e via di seguito.
Non sempre, comunque, i tic nervosi sono espressione di malattie o stanchezza dell’individuo che ne è colpito, sovente, parlando di tic, bisogna fare riferimento ad un disturbo ossessivo-compulsivo o come vera e propria sindrome, ricordiamo, infatti, la Sindrome della Tourette, un disturbo neurologico complesso che si manifesta, generalmente, prima dei 18 anni d’età e che pare riguardare il rilascio della dopamina, un importante neurotrasmettitore che, in questa sindrome viene interessata da un anomalo metabolismo che ne modifica il rilascio.
Per tornare ai tic semplici, si possono manifestare in ogni momento ed età della vita dell’individuo, anche se sono più frequenti nell’età evolutiva, interessano meno del 20% della popolazione giovane, mentre quando si presentano in forma grave che si riflettono sulla qualità della vita di chi ne è colpito, limitando in lui anche i rapporti interpersonali, si ricorre alla terapia neurologica a base di neurolettici. Dunque, la cura di un tic è di pertinenza della psicoterapia e della medicina neurologica.