I farmaci biosimilari: prezzi e caratteristiche

Il dibattito sui farmaci biosimilari è ancora aperto

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Articolo aggiornato il 3 Maggio 2012

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I farmaci biosimilari nonostante siano utili ed avanzati, nel campo della medicina e della farmacologia, non convincono ancora del tutto Perché? In particolar modo il motivo è da ricercare nel costo; infatti, per ottenere dei farmaci biologici con un’attività farmacologica migliore rispetto a quelli di marca che conosciamo bene, e con una serie di innovativi pregi, occorre che le autorità sanitarie spendano molti soldi. Questo è il problema principale che affiora in molti Servizi Sanitari e ospedali. Un’altra domanda comune agli specialisti ancora scettici sui biosimilari è se la loro attività sia veramente così efficace e se quindi varrebbe la pena spendere così tanti soldi per acquistarli. Problemi e dubbi sull’efficacia, non tanto sul costo, sono emersi anche per quanto riguarda i generici: i farmaci senza marca, ancora oggi molto discussi. Dato il caos che si crea intorno a innovative sostanze e terapie fa capire quanto sia grande la diffidenza verso il nuovo: è normale porsi delle domande e cercare soluzioni, soprattutto, per abbassare i costi, ma esistono degli specialisti che assolutamente non vogliono neanche prendere in considerazione la possibilità di sostituire i vecchi farmaci di marca con sostanze nuove e sicuramente migliori. Perché questo?

Le caratteristiche positive dei biosimilari

Sicuramente il motivo principale ricade sempre sui soldi, sull’economia, sul mercato: i farmaci classici oramai hanno e continuano a rendere, da un punto di vista economico, dei risultati veramente alti. Quindi l’introduzione del nuovo creerebbe dei problemi alle industrie e case farmaceutiche che li producono. Oltre a ciò esiste lo scetticismo, come accennato prima, sull’efficacia della novità. Ma quali sono le caratteristiche positive dei farmaci biosimilari che dovrebbero far cambiare idea ai detrattori? Innanzitutto, esistono già sul mercato dei biologici, come l’insulina, tra i più venduti e conosciuti (data anche la diffusione della malattia per il quale viene usata). Ma a molti di questi il brevetto sta per scadere, e logicamente dovranno essere sostituiti. E si prevede nei prossimi anni (2014-2018) un vero e proprio boom di questi farmaci sul mercato. Quindi la prima caratteristica è la conoscenza di alcuni di questi farmaci, non sono del tutto sconosciuti.
In secondo luogo l’efficacia: studi eseguiti oramai in tutto il mondo hanno verificato la loro attività clinica avanzata nei confronti di patologie più gravi, tra cui il cancro, la sclerosi multipla, psoriasi, lupus, artrite reumatoide.

Pareri negativi

Oltre ad esserci delle caratteristiche positive, ampiamente cercate dai “difensori” dei biosimilari, vi sono anche dei lati negativi. Come ampiamente ripetuto il prezzo e la speculazione. Purtroppo, infatti, sono frequenti i casi di contaminazioni o di falsi farmaci: recentemente il caso di un farmaco antitumorale negli Stati Uniti. Questi problemi “costringono” i fornitori dei biosimilari ad aumentare il loro costo rendendo praticamente impossibile anche il loro acquisto. Dopo di che l’equivalenza terapeutica: dato che sono copie dei biologici e come tali non sono uguali e identiche (appunto biosimilari) molti specialisti sottolineano allora su cosa debbano basare la loro fiducia. Come possono fidarsi di un qualcosa che, secondo loro, non si sa neanche se sia efficace come il classico farmaco. Insomma il dibattito proseguirà sino a quando si potrà garantire la qualità terapeutica di queste sostanze a prezzi inferiori rispetto a quelli attuali.

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