Esiste una variante più aggressiva dell’HIV: lo studio

Gli scienziati hanno scoperto una nuova variante dell'HIV, il virus responsabile dell'AIDS: secondo gli studi, sarebbe più aggressiva e più trasmissibile.

Il virus HIV
Foto Unsplash | National Cancer Institute

L’AIDS è una grave malattia che colpisce il sistema immunitario, rendendolo molto più fragile e incapace di rispondere adeguatamente alle infezioni. Questa patologia è una complicazione derivante dal virus dell’immunodeficienza umana, chiamato HIV. Sono molti anni che gli esperti studiano questo patogeno, nel tentativo di apprendere il metodo per debellarlo. Ma di recente ne è emersa una nuova variante, più aggressiva e più trasmissibile. Che cosa ne sappiamo?

HIV, la nuova variante

I ricercatori dell’Università di Oxford hanno descritto la nuova variante dell’HIV, denominata VB (sottotipo virulento B), in uno studio pubblicato su Science. Il virus è comparso per la prima volta in un centinaio di persone nei Paesi Bassi, e si stima che possa essere in circolazione da circa 30 anni. Come sono giunti a questa scoperta? In un primo momento, i medici avevano individuato 17 sieropositivi la cui progressione verso l’AIDS era stata particolarmente veloce. Tutti loro presentavano la nuova variante. E dal momento che la maggior parte dei pazienti proveniva dai Paesi Bassi, è partita un’ampia indagine su un bacino di oltre 6.700 sieropositivi di quella nazionalità.

In questo modo, i ricercatori hanno individuato altre 92 persone colpite dalla VB. Analizzando a fondo il genoma virale di questa variante, si deduce che sia comparsa verso la fine degli anni ’80 nei Paesi Bassi e la sua diffusione sia rallentata nel corso degli ultimi 10 anni. Quali sono le caratteristiche della variante? Dagli studi è emerso che la sua carica virale è dalle 3,5 alle 5,5 volte maggiore rispetto all’HIV-1. Ma non solo: è ben 2 volte più veloce nell’indebolire il sistema immunitario, motivo per cui l’insorgere dell’AIDS è più rapido. Da ciò si comprende l’importanza di un intervento precoce.

Nonostante la variante VB sia più aggressiva e più trasmissibile, anch’essa reagisce bene alle terapie e i pazienti hanno la stessa sopravvivenza di chi è colpito dalla variante comune. Non rappresenta dunque un’emergenza di sanità pubblica, come spiega il dottor Stefano Vella: “Però ci dà una lezione importante. Sfata il mito che i virus diventino più buoni col tempo. In realtà la loro evoluzione avviene in maniera casuale e non si può escludere che un virus possa diventare anche più cattivo“. Proprio come accaduto con il Covid.