Quando lo vediamo comparire sulle labbra si è soliti ascrivere la sintomatologia a tutta una serie di cause e concause che, sia pure a sfondo empirico, poggiano la loro valenza su basi anche scientifiche; parliamo dell’Herpes Simplex, responsabile, quando si va a localizzare a livello labiale, di tutta una sintomatologia caratterizzata da bruciore, spesso intenso, irritazione, a volte dolore, in qualche caso malessere generale. Perché si è soliti ritenere che il soggetto che ne soffra abbia accusato, ad esempio, attacchi febbrili nel recente passato, è presto detto, visto che il virus herpes solitamente alberga nell’individuo e viene slatentizzato e reso più aggressivo da tutta una serie di fattori, come appunto la febbre, che manifestano la necessità dell’organismo di difendersi da eventuali attacchi per lo più infettivi che l’hanno in qualche modo distolto dall’occuparsi del virus in questione.
C’è anche da dire che il virus Herpes Simplex non è responsabile della sola formazione locale a livello labiale, ma esistendo anche in una seconda forma, possiamo ritrovare l’azione del virus anche in altri distretti dell’organismo, per via delle lesioni che è in grado di determinare a carico degli organi genitali, lesioni che si possono anche trasmettere a terzi con le normali attività sessuali.
Il virus come abbiamo visto colpisce l’organismo durante l’infanzia, dopodichè, solitamente resta inattivo per tutta la vita dell’individuo, almeno fino a quando non siano intervenuti fattori esterni quali la febbre, altre infezioni, lo stress psico-emotivo, persino l’esposizione prolungata ai raggi solari, in grado di risvegliarlo consentendo di riprendere il proprio ciclo vitale. Ne consegue che uno stesso individuo, se sottoposto a condizioni ripetute negli anni fra quelle appena viste, accuserà contestualmente diversi attacchi del virus erpetico.
Come si riconoscono le lesioni da Herpes Simplex
Il paziente che accusi un’infezione erpetica a livello delle labbra si presenterà con una o più vescicole che possono anche congiungersi a formarne una sola più grande e che solitamente tendono a riempirsi di liquidi fino a scoppiare o creparsi a causa di sovrapposte ulcerette che si vanno ad insediare proprio a livello della bolla. Avvenuto ciò, la formazione tende a coprirsi con una sorta di crosta dura fino a scomparsa totale che di solito avviene nell’arco di un paio di settimane al massimo. Nei casi più impegnativi, alla formazione labiale si accompagna quel senso di malessere cui si faceva cenno con una sintomatologia che in qualche modo mima quella influenzale.
Diagnosi e cura
La diagnosi è molto semplice, anche un profano generalmente è in grado di stabilire, sulla base sei sintomi accusati da una persona, che trattasi di infezione erpetica; il medico nel formulare una diagnosi sicura, cerca, con un’anamnesi recente di far luce su eventuali pregresse infezioni che abbiano comportato ripetuti attacchi febbrili o tenendo conto dello stato psicofisico del suo paziente ritenere che quest’ultima possa essere la causa dell’infezione erpetica labiale. La terapia, che ricordiamo dovrà essere prescritta dal medico, si avvale di farmaci sintomatici, laddove l’infezione erpetica si manifesti con dolori articolari, stato di spossatezza fino alla febbre, mentre localmente è prevista una cura con farmaci ad azione topica, ovvero mediante l’impiego di creme o pomate a base di antivirali per uso locale, l’aciclovir è il capostipite di questi. Nel caso gli attacchi si ripetessero nel tempo in forma ravvicinata o quando il medico stesso vuole escludere eventuali malattie sovraesposte a quella virale, è possibile, mediante esami ematici, riscontrare la presenza di anticorpi che si oppongono al virus stesso, seguiti da un tampone labiale che manifesti o meno la presenza del virus dell’Herpes. L’eventuale trattamento con antivirali per uso sistemico, solitamente sotto forma di pillole, è da riservarsi ai casi più impegnativi e, quanto mai, a stretto controllo medico.
Esiste una letteratura che comprende la possibilità che alcuni cibi siano in grado di scatenare l’attacco; quanto vera sia tale teoria non è del tutto noto, in ogni caso eventuali cibi chiamati in causa potrebbero creare le condizioni per un “risveglio” del virus latente e non certo per la sua colonizzazione nell’organismo. Invece sembra più fondata la tesi secondo la quale alcuni alimenti, soprattutto in soggetti predisposti, possano creare condizioni tali atte a favorire l’infezione; ad esempio, il cioccolato, le noci, le arachidi etc.; le motivazioni affinché accada tutto ciò starebbero nella consapevolezza di sapere che detti alimenti abbasserebbero i livelli di un amminoacido presente nel nostro corpo, quale la lisina, che nell’organismo si oppone in maniera egregia all’attacco dei virus.
Herpes Simplex: riconoscerlo e curarsi
Il virus come abbiamo visto colpisce l’organismo durante l’infanzia, dopodichè, solitamente resta inattivo per tutta la vita dell’individuo, almeno fino a quando non siano intervenuti fattori esterni quali la febbre, altre infezioni, lo stress psico-emotivo, persino l’esposizione prolungata ai raggi solari, in grado di risvegliarlo consentendo di riprendere il proprio ciclo vitale
