Se hai l’herpes labiale non fare queste cose, lo dice la scienza

L'herpes labiale è molto fastidioso e per liberartene il prima possibile puoi incappare in qualche piccolo errore: ecco cosa non fare, secondo la scienza.

Herpes labiale
Foto Shutterstock | New Africa

L’herpes labiale è un’infezione causata dal virus herpes simplex, che si manifesta con la comparsa di bollicine piene di siero, solitamente sulle labbra o nelle loro vicinanze (sulle guance o sul naso). Una volta contratto, questo virus rimane per sempre latente nell’organismo e la malattia si riacutizza nelle situazioni in cui siamo in condizioni di “debolezza”, quando abbiamo le difese immunitarie abbassate o siamo sotto stress. Queste vescicole sono molto fastidiose, e per liberarcene siamo pronti a provare di tutto, anche alcuni rimedi della nonna. Ma ci sono delle cose che non dovremmo proprio fare, come rivela la scienza.

Herpes labiale, le 5 cose da non fare

Oltre alle comuni cure farmacologiche utilizzate per combattere l’herpes labiale (sempre sotto controllo medico), molti trovano sollievo facendo uso di rimedi naturali o di piccoli stratagemmi che possono quantomeno alleviare i sintomi. Il fai da te può però rivelarsi controproducente, addirittura peggiorando la situazione in alcuni casi. Vediamo 5 cose che è meglio evitare quando si ha l’herpes.

1-Non toccare le vescicole

Sebbene il prurito sia intenso, è importante resistere dal grattarsi e toccare le bollicine causate dall’herpes. Può infatti accadere che in questo modo la ferita si apra e lasci uscire il suo siero – che è la prima fonte di contagio. Se questo avviene, potresti diffondere l’infezione ad altre parti del viso semplicemente toccandoti subito dopo essere entrato in contatto con il liquido.

2-Attenzione ai rimedi casalinghi

Per combattere le infezioni, alcune persone preferiscono usare rimedi casalinghi. Tra i principali ci sono l’aglio, il sale, il limone e l’aceto: tutte sostanze che, sfregate sulla vescicola, possono non solo rischiare di farla scoppiare bensì addirittura di irritare fortemente l’intera area, invece di dare sollievo al fastidio e al prurito.

3-Non usare il make up

Tra le sostanze irritanti possiamo annoverare anche il make up: quando compaiono le bollicine, è meglio evitare del tutto il trucco sull’area colpita. Molte cercano proprio di coprire le lesioni con il rossetto, ma così facendo si riesce solo a renderle ancora più evidenti. Meglio piuttosto puntare su qualcos’altro per distogliere l’attenzione dalle labbra.

4-Non esporti al sole

Diversi studi hanno evidenziato come l’esposizione al sole senza adeguata protezione può essere causa dell’insorgenza dell’herpes labiale e delle sue recidive. Bisogna dunque fare attenzione ad utilizzare prodotti specifici con alto fattore protettivo, soprattutto nelle zone più colpite del viso.

5-Gli alimenti da evitare

Anche la dieta influisce sulla possibilità di avere recidive. Alcuni alimenti sono considerati tra i principali “sospettati” di riattivazione del virus, in particolare quelli contenenti arginina come la frutta secca, il cioccolato e gli zuccheri raffinati.

Un’importante scoperta sull’herpes simplex

Di recente, gli studiosi hanno individuato un meccanismo importante che viene coinvolto durante l’infezione di herpes simplex, e che potrebbe aprire le porte a nuove conoscenze sulle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Il virus (chiamato anche HSV-1) è responsabile non solo delle fastidiose vescicole sulle labbra, ma anche di una grave infezione al sistema nervoso centrale. Nella maggior parte delle persone, tuttavia, l’herpes viene soppresso prima che questo possa creare danni al cervello. In uno studio condotto dai ricercatori dell’Università dell’Illinois (Chicago) ha evidenziato la presenza di una sostanza che potrebbe spiegare questo fenomeno.

Si tratta di una proteina, chiamata OPTN, che sarebbe in grado di “inglobare” il virus evitandone la diffusione al sistema nervoso centrale. In una sperimentazione, gli scienziati hanno rimosso tale proteina in alcuni topi affetti da herpes simplex, e hanno riscontrato una crescita del virus molto più elevata nel loro cervello. Dal momento che la degenerazione dei neuroni causata da HVS-1 è più rapida, ciò potrebbe accelerare o addirittura provocare l’insorgenza di patologie quali l’Alzheimer. Ora l’attenzione è tutta sulla proteina OPTN: gli studiosi stanno cercando di capire se questa nuova scoperta possa avere un ruolo nella cura delle malattie neurodegenerative.