Articolo aggiornato il 11 Marzo 2011
Quasi tutte le donne in gravidanza, non possono fare a meno di temere i dolori del parto, ma un aiuto può venire anche dall’autoipnosi, un modo per agire su se stesse, riducendo la sofferenza senza l’ausilio di farmaci. Questo, l’obiettivo di una ricerca ancora in corso, condotta dall’Università Central Lancashire e diretta dalla professoressa Soo Downe.
La gravidanza è accompagnata da una serie di disturbi, a cui si aggiungono, alla fine, anche i dolori del travaglio. Infatti, come ha rilevato il team di studiosi, nel 60% dei casi, i medici sono costretti a ricorrere ad anestetici come la peptidina (gas esilarante), l’epidurale (anestetico inoculato vicino la colonna vertebrale) o la morfina. Questi farmaci, però, possono avere delle conseguenze negative per la nostra salute. Ad esempio, l’epidurale può aumentare la durata del parto, rendendo anche necessario il cesareo, mette a rischio l’allattamento al seno e favorisce la depressione post-parto.
Ipnosi al posto dei farmaci
Ecco, perché, i ricercatori si sono impegnati per cercare una via alternativa. La sperimentazione dell’autoipnosi per diminuire il dolore del parto durerà un anno e mezzo e coinvolgerà oltre 800 donne. Ad ogni volontaria, sarà proposta una serie di sessioni individuali, con lo scopo di insegnare ad innescare il rilascio delle endorfine, antidolorifici naturali. In questo modo la sofferenza diminuirebbe senza la necessità di ricorrere a sostegni chimici.
La struttura cerebrale, infatti, è in grado di controllare il dolore, attraverso la produzione di analgesici naturali, ma ci sono fattori come l’ansia e la paura, che possono intensificare lo stato di sofferenza, così, la cervice, invece di cedere alla dilatazione, oppone resistenza. Tutta la muscolatura del corpo si contrae, provocando non solo dolore, ma rallentando anche la discesa e la progressione del bambino nel canale del parto.
Ecco, perché, in tal senso, l’autoiponosi, può essere un sistema efficace per rompere il circolo vizioso innescato dall’ansia e dalla paura, riducendo il dolore e gli eventuali danni al feto.