Nuova speranza contro il glioblastoma: lo studio italiano

Un team italiano ha condotto uno studio che apre a nuove speranze per chi soffre di glioblastoma, la più grave forma di tumore cerebrale.

Glioblastoma
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Il glioblastoma è il tumore al cervello più aggressivo (e letale) che si conosca. Nonostante cure sempre più avanzate, la speranza di vita per chi riceve questa diagnosi va da poche settimane a pochi mesi. Si tratta infatti di una neoplasia a rapida progressione, che degenera velocemente verso la sua forma più grave. Un nuovo studio italiano regala però una nuova speranza a chi è affetto da questo cancro cerebrale.

Glioblastoma, verso una nuova terapia

Almeno in parte, il glioblastoma deve la sua aggressività alla presenza di cellule staminali tumorali. Sono queste infatti a renderlo resistente alle terapie e in grado di progredire rapidamente. Per poter individuare nuove forme di trattamento, un gruppo di ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) ha deciso di studiare a fondo proprio queste cellule, nel tentativo di bloccare la loro riproduzione e di ridurne la sopravvivenza.

Secondo quanto evidenziato dalla ricerca, pubblicata su Science Translational Medicine, il bersaglio da tenere sotto controllo sarebbe la proteina LSD1. Oltre ad essere responsabile dello sviluppo del glioblastoma (e di altri tumori), fornisce alle cellule staminali la loro incredibile adattabilità e la loro resistenza ai farmaci antitumorali. Gli studiosi, inibendo l’attività di questa proteina, sono riusciti a diminuire la sopravvivenza delle cellule “killer” e a rallentare la crescita del glioblastoma. Ancora più interessante, un trattamento del genere non sembra avere alcun effetto collaterale contro le cellule cerebrali sane.

Lo studio apre nuove prospettive nella lotta contro questo tumore cerebrale. I ricercatori hanno già individuato un inibitore in grado di interferire sul funzionamento della proteina LSD1, bloccandone l’azione nei confronti delle staminali tumorali. Queste, non riuscendo più ad adattarsi alle condizioni cui sono sottoposte (ad esempio le terapie convenzionali), muoiono. Naturalmente c’è ancora molto da studiare per capire in che modo tramutare queste scoperte in un nuovo trattamento per il glioblastoma. Ma ora c’è una nuova speranza per coloro che ricevono una diagnosi così terribile.