Oggi si celebra la Giornata Mondiale della Narcolessia, l’iniziativa nata con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema di salute ancora poco conosciuto.
La narcolessia è un disturbo del sonno caratterizzato da un’eccessiva sonnolenza nelle ore di veglia, con momenti di sonno profondo incontrollabili da parte di chi ne soffre.
Secondo l’Associazione Italiana per la Medicina del Sonno (AIMS) nel 2021 in Italia soffrivano di narcolessia 27.000 pazienti.
Vediamo le cause di questa malattia neurologica di non facile diagnosi.
Quali sono le cause della narcolessia?
Nelle persone che soffrono di narcolessia, una piccola area del cervello non funziona normalmente. La distruzione irreversibile di alcune cellule provoca la mancanza di un ormone specifico, l’oressina, che stabilizza lo stato veglia sonno. Le cause di questo disturbo, la maggior parte delle volte, sono ereditarie.
Il sonno nelle persone sane è suddiviso in cicli di circa 90 minuti; ogni ciclo contiene una fase cosiddetta di movimento rapido degli occhi (REM) e fasi non REM.
La fase REM è quella in cui in cui si realizzano la maggior parte dei sogni. La fase non REM precede la fase REM e si divide in sonno leggero e sonno profondo. Contrariamente alle persone sane, nei narcolettici la fase REM inizia subito dopo essersi addormentati, senza attraversare le fasi non REM.
Quali sono i sintomi della narcolessia?
I sintomi classici della narcolessia sono eccessiva sonnolenza diurna, disturbi del sonno notturno, allucinazioni, paralisi del sonno e cataplessia.
I sintomi sono diversi da paziente a paziente; per esempio in alcuni manca del tutto la cataplessia, ovvero un’improvvisa e transitoria perdita del tono muscolare.
La sonnolenza diurna è il sintomo preminente della narcolessia ed è spesso descritta dai pazienti come insormontabile. I narcolettici si sentono stanchi e privi di energia durante il giorno e possono improvvisamente addormentarsi involontariamente.
Un sintomo poco noto ma comune della narcolessia è il sonno disturbato durante la notte, caratterizzato da frequenti risvegli.
I pazienti affetti da narcolessia spesso soffrono di intense allucinazioni quando si addormentano o si svegliano. Queste possono essere visive o acustiche e, nella maggior parte delle volte, risultano spiacevoli e disturbanti.
C’è una cura per la narcolessia?
La narcolessia, purtroppo, non è curabile. Con l’aiuto dei farmaci, tuttavia, le persone colpite possono condurre una vita migliore e più vigile.
Indipendentemente dalla sua gravità, la malattia dura tutta la vita. Ciò significa che le persone colpite da questa patologia possono solo prendere dei farmaci per calmare i sintomi, ma non curativi.
Nel frattempo per diffondere soprattutto tra i più giovani una maggiore conoscenza dei sintomi della narcolessia, ci sono campagne di sensibilizzazione con l’hashtag #CreateforSleep, organizzate da AIN (Associazione Italiana Narcolettici e Ipersonni), con il patrocinio di AIMS (Associazione Italiana Medicina del Sonno) e con il supporto non condizionato di BIOPROJET Italia.
Nell’ambito di questa campagna di sensibilizzazione è stata scritta una canzone dal rapper Murubutu che si intitola appropriatamente “Ad occhi chiusi”.