Fumo passivo in gravidanza, un inatteso effetto collaterale nel feto

Un nuovo studio ha portato alla luce un particolare effetto collaterale del fumo passivo in gravidanza per la salute del feto: ecco di cosa si tratta.

Fumo passivo
Foto Shutterstock | Artem Oleshko

Conosciamo già molto bene i danni del fumo, che si tratti di quello diretto o solamente di quello passivo. E sappiamo che in gravidanza i rischi sono aumentati, perché anche il feto ne subisce le conseguenze. Ma gli scienziati sono ancora lontani dal sapere davvero tutto ciò che riguarda l’effetto del fumo passivo durante la vita intrauterina. Un recente studio aggiunge un nuovo tassello alle nostre conoscenze.

Fumo passivo in gravidanza, legame con problemi di sonno

La ricerca italiana, condotta da un team di esperti dell’Università di Bologna e pubblicata su Scientific Reports, evidenzia un nuovo effetto negativo del fumo passivo nei confronti del nascituro. I risultati di questo studio mettono infatti in luce come l’esposizione alla nicotina durante il periodo prenatale possa influire sul sonno, persino una volta raggiunta l’età adulta. Per raggiungere tali conclusioni, i ricercatori hanno sottoposto a numerosi test alcuni topi da laboratorio.

In particolare, hanno sottoposto alcuni esemplari in gestazione a concentrazioni di nicotina equivalenti a quelle derivanti dall’esposizione al fumo passivo. I piccoli nati in queste condizioni, diventati adulti, hanno presentato alcuni problemi relativi al riposo notturno. Più in dettaglio, hanno manifestato una riduzione del sonno nel momento del risveglio – ovvero nel passaggio tra il periodo del riposo e quello dell’attività. Ciò potrebbe essere legato ai cambiamenti che il cervello subisce nel grembo materno a causa del fumo passivo.

La nicotina può infatti produrre alterazioni a lungo termine del sonno, come dimostra questo studio. Ma il problema potrebbe avere alla base anche un’alterata reattività allo stress: l’esposizione al fumo passivo comporta, nella mamma, un cambiamento nei livelli dei glucocorticoidi (conosciuti anche come gli ormoni dello stress). Questi passano la barriera della placenta e raggiungono il cervello in via di sviluppo del nascituro, influenzando la formazione dell’ippocampo.

In generale, il fumo è decisamente controindicato in gravidanza. Sono infatti molti gli effetti negativi che ha sul feto: i bimbi nati da mamme fumatrici (o esposte alla nicotina) sono generalmente più piccoli e di peso inferiore. Molti di essi, inoltre, presentano disturbi respiratori che possono non limitarsi solamente ai primi mesi di vita, ma durare per sempre.