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Articolo aggiornato il 14 Gennaio 2010
Fumare sigarette provoca numerosi danni alla salute. Non solo tumori e invecchiamento cutaneo ma anche infezioni alla bocca e malattie respiratorie.
Sigarette: i danni ai denti e alla bocca
Il danno piu’ evidente del fumo e’ quello di natura estetica: la nicotina e il catrame, che sono nella sigaretta, causano alitosi e scuriscono i denti, per cui rendono necessario il lavoro certosino del dentista, che a scadenza regolare deve intervenire per pulire la bocca del fumatore.
In questo caso i denti si sporcano prima all’interno, poi via via lo sporco invade anche la parte anteriore dellla dentatura che diventa giallina e opaca, col tipico aspetto malaticcio del dente del fumatore; a questo si associa la formazione della placca e il calo della salivazione, che aiuta i batteri a proliferare e ad avere il sopravvento sulla pulizia, da cui il cattivo odore della bocca di un fumatore.
Per colpa della placca, in alcuni casi, quando le gengive sono particolarmente sensibili, si possono manifestare le prime gengiviti, o nei casi piu’ gravi, la piorrea: nel caso delle gengiviti sara’ possibile intervenire con cure efficaci, nel caso della piorrea, al contrario, il danno sara’ permanente.
In tutti i casi sopra citati il consiglio e’ quello di smettere di fumare: non tutti i fumatori hanno, a parità di anni di vizio, gli stessi sintomi e le stesse malattie: alcune bocche sono piu’ resistenti, altre meno resistenti, ma in tutti i casi, al manifestarsi dei sintomi, non rimane che rimediare diminuendo a scalare il numero di sigarette fumato, per evitare che l’esito sia dei peggiori (carie – piorrea).
Sigarette e malattie respiratorie
Le sigarette sarebbero un vero e proprio ricettacolo di agenti patogeni, batteri in particolare, che si veicolerebbero all’interno dell’organismo del fumatore arrecandogli, fra l’altro, anche eventuali malattie respiratorie a seguito di infezioni della bocca e del primo tratto dell’albero respiratorio.
Le alterazioni broncopolmonari sono causate da un’ostruzione al flusso persistente. L’ostruzione è causata da un abnorme risposta infiammatoria delle vie aeree all’inalazione del fumo di sigaretta o di altri inquinanti come polveri, gas, vapori irritanti e analoghi. Il fumo di sigaretta è considerato uno dei principali fattori di rischio per BPCO (broncopneumopata cronica ostruttiva).
L’esame primario da effettuarsi per riscontrare la BPCO è la spirometria. Grazie a questo esame si sottolinea il declino della funzione polmonare; facendo una differenza tra fumatori e non fumatori. Per quanto riguarda la terapia, in questi casi si prescrivono degli antibiotici: come β-lattamici, macrolidi, amminoglucosidi, e broncodilatatori.
Nei casi ove, la terapia non venga eseguita correttamente, e lo stile di vita non venga regolato e controllato, è possibile la riacutizzazione della malattia. Occorre riconoscere subito la gravità della riacutizzazione, sia per il decorso e l’epilogo della malattia, sia per il trattamento terapeutico che seguirà (infatti può essere sia domiciliare che ospedaliero).
Un metodo per ridurre le riacutizzazioni di BPCO è il vaccino antinfluenzale, che sembrerebbe ridurre la frequenza di riacutizzazioni gravi e la mortalità. Data la frequenza di malattie respiratorie, dovute oltre che al fumo di sigaretta, anche da sostanze tossiche, gas, batteri, e altri.bisognerebbe eliminare almeno quei fattori di cui possiamo fare a meno: come, appunto, la sigaretta!