Cos’è la fototerapia, quali sono i benefici e quali gli effetti collaterali? Questa tecnica riesce ad utilizzare la luce per la cura di molte malattie, specialmente quelle della pelle, come la psoriasi, la dermatite atopica e la vitiligine; si dimostra utile anche nel caso di ittero neonatale e ne possono beneficiare anche coloro che soffrono di depressione. Si tratta di un tipo di trattamento che viene utilizzato fin dall’antichità: il paziente viene esposto ad una luce filtrata per circa due settimane e per delle sedute che durano circa mezz’ora. La luce è forte, ma non disturba la vista, anche perché è priva di raggi ultravioletti e infrarossi.
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Cos’è la fototerapia
La fototerapia è una tecnica basata sull’utilizzo della luce per curare diverse malattie. Questo tipo di trattamento è conosciuto già da molto tempo, e nei decenni passati ha trovato ampio impiego in numerose patologie, persino nella cura di alcune forme di depressione.
Tipologie
La fototerapia prevede diverse modalità di esecuzione, ciascuna adatta a specifiche esigenze. Ciò che cambia è la fonte di luce, la sua intensità e il tipo di radiazioni alle quali ci si espone. Per individuare la miglior combinazione di questi elementi, così da curare i propri disturbi, è importante affidarsi alle mani di uno specialista. Vediamo quali sono i principali tipi di fototerapia:
- terapia con raggi UVB a banda larga;
- terapia con raggi UVB a banda stretta;
- terapia PUVA (una combinazione di esposizione a raggi UVA e assunzione di un farmaco che ne aumenta l’efficacia);
- terapia fotodinamica (che abbina l’esposizione a fasci di luce a lunghezza d’onda prestabilita con componenti atossici fotosensibilizzanti, in grado di diventare selettivamente tossici per le cellule malate).
Come funziona la fototerapia
Le sedute di fototerapia si svolgono a livello ambulatoriale, mediante l’utilizzo di particolari lampade che emettono raggi UV. A seconda della malattia da trattare, l’esposizione può riguardare solo una parte del corpo o tutto l’organismo. Il paziente viene dotato di occhiali protettivi per evitare danni alla vista, inoltre viene seguito da un infermiere per tutta la durata del trattamento.
Ciascuna seduta dura in media 30 minuti, ma è possibile che il medico decida di iniziare il percorso terapeutico con un’esposizione minore, per poi aumentare nel corso del tempo. Nella maggior parte dei casi, il trattamento viene effettuato al mattino, perché può causare alcuni disturbi momentanei del sonno. L’intero trattamento ha la durata di alcune settimane, con sedute stabilite generalmente a giorni alterni.
Nel periodo in cui ci si sottopone a fototerapia, è bene evitare un’eccessiva esposizione al sole e l’uso di lampade abbronzanti. Inoltre è sconsigliata l’applicazione di creme, lozioni e prodotti profumati, a meno che non sia richiesto dal medico. In caso di assunzione di farmaci che aumentano la fotosensibilità, avvertite il vostro specialista.
Fototerapia, per chi è indicata
Quali sono le malattie che si possono curare con la fototerapia? Questo trattamento è indicato per chi soffre di particolari patologie della pelle, come la psoriasi, la dermatite atopica e la vitiligine, ma anche per chi ha disturbi del sonno o alterazioni del ritmo circadiano.
La fototerapia si utilizza anche per combattere alcune forme di depressione, come ad esempio il disturbo affettivo stagionale, la depressione post partum e la depressione maggiore. Può essere un’ottima scelta nei casi in cui il paziente non risponda alla terapia farmacologica, oppure per incrementare l’efficacia di farmaci antidepressivi.
In alcuni casi si è rivelata utile per alleviare problemi quali l’ADHD, la demenza e il morbo di Parkinson. Questa terapia trova impiego nei disturbi del comportamento alimentare, nel trattamento dell’ansia e dei disturbi dell’umore, mentre nei neonati viene usata per combattere l’ittero.
I benefici
I benefici della fototerapia sono diversi. Chi ne può usufruire riesce a recuperare alcune funzionalità dell’organismo, come il sonno, l’appetito, il desiderio sessuale e riscontra un miglioramento dell’umore in generale. Tutto ciò accade perché la luce riesce a stimolare nel cervello la produzione di serotonina, la sostanza che stimola il buonumore. Con la fototerapia, quindi, si possono superare anche gli stati di stanchezza e di debolezza.
La scelta del trattamento fototerapico deve essere affidata ad un esperto dermatologo, che può decidere se usufruirne in base anche al tipo di pelle e alla gravità della malattia. I raggi UVB a banda stretta avrebbero la capacità di stimolare la produzione di melanociti e la liberazione di citochine e sostanze antinfiammatorie.
Gli effetti collaterali
Quali sono gli effetti collaterali della fototerapia? Si deve sottolineare che in genere il trattamento è sicuro, ma possono esserci delle conseguenze lievi e di breve durata. Fra queste, possono essere annoverate la nausea, il mal di testa, le eruzioni cutanee, la secchezza della bocca, l’affaticamento degli occhi, i disturbi del sonno e l’irritabilità.
Generalmente gli effetti più fastidiosi possono insorgere nella fase iniziale e comunque il medico stesso può intervenire regolando opportunamente i tempi fra una seduta e l’altra ed effettuando delle pause nel corso di sedute che si prolungano nel tempo.
Fra gli effetti collaterali più gravi e più rari, si registrano anche invecchiamento precoce della pelle e, in casi rarissimi, forme di cancro come il melanoma. In particolare si deve prestare attenzione se si stanno assumendo alcuni farmaci che possono aumentare la sensibilità alla luce del sole, come antinfiammatori ed antibiotici.