Formicolio, dolori muscolari, crampi: come riconoscere la carenza di calcio e in che modo intervenire

Carenza di calcio: perché è rischiosa
Perché la carenza di calcio può essere problematica – tantasalute.it

Formicolio, dolori muscolari, crampi: possono essere le conseguenze di una carenza di calcio. Ecco come colmarla.

Al giorno d’oggi, a causa dell’alimentazione povera di nutrienti che in molti conducono, essere carenti di minerali e micro nutrienti è praticamente all’ordine del giorno. Questi elementi non sono però da sottovalutare, perché garantiscono il buon funzionamento del nostro organismo.

Una delle carenze più comuni, purtroppo, è quella di calcio, che si manifesta spesso con sintomi evidenti come formicolio, dolori muscolari e crampi, e che sarebbe bene dunque colmare sia con l’alimentazione che con la giusta integrazione.

I soggetti maggiormente a rischio di carenza di calcio

La carenza di calcio è conseguenza sia di un’alimentazione che ne è scarsa sia di un cattivo assorbimento intestinale. Solitamente non presenta sintomi, se non in presenza di malattie particolari, come quelle dei reni. Dato che il calcio è uno dei componenti principali delle ossa, è chiaro che una sua carenza può esporre al maggior rischio di soffrire di fragilità ossea e di osteoporosi. 

Carenza di calcio: i soggetti più a rischio
Come riconoscere la carenza di calcio e i soggetti più a rischio – tantasalute.it

Per questo motivo, fino almeno ai 25-30 anni (età in cui si ha la massima mineralizzazione ossea), si dovrebbe apportare calcio in vista dell’avanzare dell’età. Durante la menopausa, quando si assiste ad un brusco calo degli estrogeni, le donne potrebbero risultare carenti di calcio e doverlo integrare in associazione con la vitamina D. Lo stesso dicasi per i soggetti in terza età.

Altri soggetti che potrebbero risultare carenti di questo minerale sono: 

  • Donne con amenorrea, cioè che non hanno il flusso mestruale per motivi patologici o fisiologici
  • Donne con la cosiddetta “triade dell’atleta donna” (vale a dire disturbi alimentari, osteoporosi ed amenorrea)
  • Individui intolleranti al lattosio (dato che nei latticini è presente il calcio). Se sono poco intolleranti, potrebbero comunque consumare latticini; se invece questi provocano disturbi (come meteorismo, flatulenza, diarrea e nausea) è consigliabile ricorrere a degli integratori
  • Soggetti che seguono un’alimentazione vegana, poiché, escludendo i cibi di origine animale (uova, latte, formaggi, lattici) introducono poco calcio. Inoltre, questi soggetti consumano alimenti ricchi di fitati e ossalati, anti nutrienti che inibiscono l’assorbimento intestinale del calcio

Se si vuole colmare la carenza di calcio, si può partire dall’alimentazione e dai cibi che li contengono di più. Questi non solo sono latte, yogurt e formaggi (grana, Parmigiano, fontina, mozzarella, caciocavallo, scamorza, taleggio, ricotta) ma anche pesce, broccoli, rucola, verza, cavolo e legumi. Inoltre, un grosso apporto di calcio può essere dato da alimenti come spinaci, rape e mandorle dolci secche.

Se con l’alimentazione la carenza non viene colmata, si può consultare un medico che proporrà l’assunzione di integratori di calcio ed eventualmente di vitamina D che aiuta ad assorbire a livello intestinale il minerale.