La forfora, grassa o secca che sia, è un disturbo indubbiamente antiestetico, con quelle squame che imperlano i capelli e finiscono inesorabilmente anche sulle spalle. Ma si tratta comunque di un problema del cuoio capelluto, che va incontro ad una anomala desquamazione. È quindi, un segnale, di qualcosa che non va, a cui bisogna porre rimedio, anche con l’aiuto del dermatologo.
La forfora secca si riconosce per la comparsa di scaglie sottili di colore grigiastro e dall’aspetto secco e farinoso, che compaiono uniformemente su tutto il capo: in genere dipendono dallo sviluppo rapido e in eccesso dello strato superficiale del cuoio capelluto.
All’origine di questo fenomeno vi possono essere diverse cause:
La cura della forfora consiste nella rimozione delle cause: contro la psoriasi e il lichen simplex è bene rivolgersi al dermatologo, che saprà prescrivere i farmaci più adeguati.
In generale, sono da evitare lavaggi frequenti con prodotti aggressivi e sgrassanti (meglio scegliere quelli con un grado di acidità, cioè un pH, simile a quello della pelle, cioè compreso tra 4 e 6).
Questa forma è caratterizzata da scaglie grosse e giallastre, appiccicose e untuose, associate spesso a prurito. Nella maggioranza dei casi è una conseguenza della dermatite seborroica, un’infiammazione cutanea che colpisce le ghiandole che producono il sebo arrossandole e desquamandole, spesso a sua volta legata a squilibri ormonali. Si verifica così un eccesso di sebo che, a sua volta, nutre la Malassezia, un fungo che vive abitualmente sulla pelle, la cui presenza in eccesso favorisce il peggioramento dei sintomi infiammatori.
In questo caso il dermatologo può prescrivere shampoo e lozioni medicate, adatte nelle forme più lievi, che contrastano il fungo oppure veri e propri integratori da prendere per bocca per modulare la produzione di sebo.