Il quadro restituito dall’ultimo monitoraggio della fondazione GIMBE, organi indipendente, mostra un significativo miglioramento per quanto riguarda la situazione Covid. Infatti, nel periodo che va dal 28 aprile al 4 maggio, in relazione alla settimana precedente, è stato registrato un calo del 13% dei nuovi contagi, del 20% dei decessi, del 11% dei ricoverati in terapia intensiva e del 10% di quelli nei reparti ordinari. Nella settimana di riferimento, u nuovi casi sono stati 78.309 contro 90.449 e i decessi 1.826 contro 2.279. Scendono anche le persone positive, che sono passate da 448.149 a 413.889, e quelle in isolamento domiciliare, da 425.089 a 393.290.
La situazione è positiva in tutto il paese, senza particolari differenze tra regione e regione, mostrando quindi un andamento positivo generalizzato.
Tutti questi dati si traducono anche in una minor pressione sul sistema sanitario nazionale, proseguendo un trend iniziato 4 settimane fa. Il picco di ricoveri della terza ondata è stato raggiunto il 6 aprile, dove erano 29.337: oggi sono -38%. Solo in due regioni (Puglia e Calabria) si registra più del 40% dei posti letto occupati, ovvero la soglia di attenzione. Sempre 6 aprile è stato toccato il picco di ricoveri in terapia intensiva, 3.743, ad oggi scesi del 35%, restando solo quattro regioni (Lombardia, Marche, Puglia e Toscana) oltre la soglia di attenzione del 30%.
Ci sono però alcuni dati che destano preoccupazione: Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, ha spiegato che “s’intravedono precoci segnali di aumento della circolazione del virus“. Infatti, è stato notato durante l’ultimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità una risalita dell’Rt nazionale, che tra il 7 e il 20 aprile risultava dello 0,85, contro 0,81 al 31 marzo-13 aprile. Questa ripresa sarebbe coadiuvata anche dal ritorno in presenza a scuola: risalgono i casi nelle fasce d’età 3-5 anni e 6-10 anni.
Fondazione GIMBE: bene anche la campagna vaccinale
Nel periodo tra il 26 aprile e 2 maggio il numero di persone a cui è stato somministrato il vaccino è aumentata del 20% rispetto alla settimana precedente, arrivando a 432.860 dosi al giorno. Renata Gili di GIMBE ha spiegato che a questo punto potrebbe essere possibile raggiungere la quota costante di 500.000 vaccini al giorno.
Al momento sono 15.200.724 gli italiani ad aver ricevuto la prima dose, ovvero il 25,5% della popolazione, mentre ad aver ricevuto anche la seconda sono 6.522.822, il 10,9%. La situazione è più o meno omogenea in tutto il paese, ma le differenze più marcate emergono sul ritmo delle vaccinazioni: nel periodo 22-29 aprile solo 9 regioni su 20 rispettavano il target dettato dalla Protezione Civile.