Sono molte le persone che scelgono di avvalersi del filler: in estate è pericoloso? Cosa c’è da sapere per evitare rischi
I trattamenti di bellezza non passano mai di moda, anzi, si è sempre alla ricerca di tecniche innovative che permettano di ottenere risultati naturali eppure straordinari. Il filler è un trattamento molto apprezzato che può riguardare diverse zone del viso e che sempre più donne apprezzano e sperimentano. Sopporvisi in estate è pericoloso? Cosa occorre sapere per evitare rischi e spiacevoli conseguenze.
Ovviamente, come per ogni tipo di trattamento, esistono varie tipologie di filler. Ci focalizzeremo, oggi, su quelli all’acido ialuronico, forse i più amati, che hanno una durata, generalmente, di una decina di mesi prima di essere “riassorbiti”. Cosa c’è da sapere a proposito della bella stagione.
Cosa tenere a mente per quanto riguarda i filler in estate: sono pericolosi?
Volendo spiegare in termini semplici in cosa consiste questo tipo di trattamento, è sufficiente dire che mirano a “riempire” e rimpolpare alcune zone del viso, andando quindi a “ridisegnare” i lineamenti e possono ridurre i segni del tempo. Sottoporsi al filler in estate è pericoloso?

Ebbene, trattandosi di una tecnica poco invasiva, questo genere di trattamento non sembra avere particolari controindicazioni. Allo stesso tempo, tuttavia, alcune accortezze sono fondamentali per assicurarsi di tutelare il proprio viso. Soprattutto in un periodo particolare come quello estivo, dove siamo esposti a caldo, sudore e sole.
Non è raro che a seguito del filler possano insorgere arrossamenti, edemi e simili, che fanno il loro decorso naturale, solitamente, senza conseguenze. In questi casi, però, meglio evitare di esporsi al sole per evitare macchie e segni che potrebbero diventare “permanenti”.
In generale, dunque, sarebbe meglio evitare il sole anche in caso la pelle non presenti alcun particolare effetto collaterale, per le prime quarantotto ore dal filler. Due giorni, dunque, che daranno la possibilità al viso, alle labbra, insomma alla zona trattata di “riprendersi” senza essere stressata anche dai raggi ultravioletti.
Infine, fondamentale, è l’utilizzo di una protezione ad alto spettro una volta trascorso il classico tempo di recupero al fine di tutelare la zona ma anche i risultati. Questa accortezza è da tenere a mente tanto in estate quanto in primavera e nelle altre stagioni, proprio come utilizzare appositi prodotti idratanti e nutrienti che sicuramente ci verranno consigliati dal dermatologo di fiducia.