Articolo aggiornato il 1 Novembre 2023
Lo scorso anno, nel 2009, si è registrato un calo del tasso di fecondità in Italia: si è passati dal pur stringato 1,42 del 2008 all’1,41. A rivelarlo è l’Istat, ma anche nel resto d’Europa non si sta meglio (fatta eccezione per la Svizzera che ha registrato una piccola crescita, passato dall’1,48 all’1.50, secondo l’Eurostat). Un calo di fertilità che coinvolge la coppia nel suo insieme, ma in modo particolare la donna.
Questione, in primo luogo, di età: “I cambiamenti all’interno della società hanno portato le donne a ricercare un figlio dopo i 30 anni: una soglia importante per la stessa vita fertile della donna. Se intorno ai 25 anni una donna conserva ancora tutto il suo patrimonio di ovuli, questo tende ad abbassarsi dopo i 30 per decadere dopo i 35 e avvicinarsi allo zero dopo i 40 anni” spiega Thierry Suter, specialista in Medicina della Riproduzione del centro svizzero ProCrea.
Non mancano, però, anche problematiche legate alla salute riproduttiva femminile: “Circa un caso su tre di sterilità femminile è provocato da una lesione delle tube, dovuta alla spirale o all’aborto o a un rapporto sessuale infetto. Anche un’appendicite può essere rischiosa”, prosegue il medico. “Ci sono poi i problemi legati al peso: se è troppo o troppo poco si rischia di avere un’ovulazione saltuaria o del tutto assente”. Senza dimenticare anche l’endometriosi, ancora troppo sottodiagnosticata.
Non dimentichiamo, inoltre, che negli ultimi vent’anni anche la fertilità maschile ha subito un duro colpo, arrivando a dimezzarsi. A questo si aggiunge l’influenza dello stile di vita, sia per gli uomini sia per le donne. Anch’esso, infatti, incide sulla capacità riproduttiva: l’abuso di alcol e droghe e il fumo sono, per esempio, fattori che favoriscono l’infertilità. Ma non tutto è perduto: proprio agendo sulle abitudini quotidiane è possibile aumentare la fertilità di coppia.