Articolo aggiornato il 26 Aprile 2011
Molti disturbi a carico del fegato possono essere causati dai farmaci. Infatti, questi ultimi sono oramai uso, quasi, quotidiano della maggior parte delle persone. Per qualsiasi dolore, o disturbo, si fa riferimento ai medicinali, dal bruciore allo stomaco al mal di testa, sino alle infezioni batteriche. Tutti i farmaci, assunti, vengono metabolizzati a livello epatico; ecco perché il fegato, dato il carico, può soffrirne e sviluppare qualche disturbo.
A causa di ciò, gli effetti benefici dei farmaci possono trasformarsi in negativi, provocando dei danni epatici. Questo è uno dei temi principali discussi durante il convegno dell’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato e del Policlinico Universitario Gemelli di Roma. Infatti, secondo gli ultimi dati statistici (OsMed 2009) la prescrizione e la somministrazione di farmaci è aumentata di oltre il 3%. Questo aumento è stato riscontrato sia negli adulti che nei giovani, mettendo a dura prova la salute del fegato.
Quest’ultima può essere danneggiata da intolleranze o da dosaggi troppo elevati. Un esempio di sovradosaggio è l’assunzione di paracetamolo, in alcuni casi e, soprattutto, in alcuni Paesi, come negli Stati Uniti, nei quali tale farmaco è comunemente (e troppo facilmente) usato. Oppure l’uso di antibiotici, come la rifampicina e l’isoniazide, può causare tossicità epatica sia per terapie continuative sia per intolleranze. Ecco perché la somministrazione dei farmaci deve essere sempre sotto stretto controllo medico e moderato.