Febbre nei bambini: quando chiamare il pediatra

Le cause che possono provocare la febbre nei più piccoli possono essere numerose, e in molti casi non serve allarmarsi. Scopriamo insieme quando è meglio consultare un medico

febbre nei bambini
Aleksandra Suzi/Shutterstock.com

Articolo aggiornato il 27 Marzo 2020

L’argomento di oggi è di sicuro interesse per le mamme che, non senza timori, si ritrovano spesso a fare i conti con la febbre alta nei bambini.
Cosa fare in questi casi? Lo abbiamo chiesto alla dr.ssa Elisabetta Ciccolella, farmacista.

Quando la febbre si può dire alta nei bambini?

Si parla di iperpiressia, ovvero febbre molto alta, quando la temperatura corporea supera i 39°.
Benché non ci sia un valore predefinito in corrispondenza del quale si debba parlare di febbre, si può affermare che, in linea generale, si parli di febbre se la temperatura rettale supera i 38° o, in alternativa, la temperatura ascellare supera i 37,5°.
La febbre rappresenta dunque un innalzamento della temperatura corporea oltre determinati limiti che possono variare da una persona all’altra; secondo l’OMS, la temperatura centrale è normale se varia tra 36,5° e 37,5°.
Anche se molto temuta, la febbre costituisce solo un sintomo e non una patologia in quanto tale e gioca un ruolo fondamentale nel meccanismo di difesa attuato dal sistema immunitario rispetto all’aggressione di patogeni, quali virus o batteri e, per questo, spesso la febbre è legata alla presenza di infezioni.

Cosa fare in questi casi?

In caso di febbre alta nei bambini, è necessario mettere in pratica alcune semplici regole che possono donare sollievo ai bambini e rendere più semplice la gestione della febbre da parte dei genitori.
In primo luogo, è bene far bere i bambini per mantenere la giusta idratazione, non forzarli a mangiare se non hanno appetito e far indossare ai piccoli vestiti leggeri, in modo tale da favorire la dispersione del calore.
Vanno poi evitate le classiche spugnature con acqua, poiché possono determinare vasocostrizione e brividi: care mamme e papà, dimenticate l’utilizzo della borsa di ghiaccio sulla testa!
Allo stesso modo, evitate le spugnature con alcol che possono causare vasocostrizione, meccanismo che sfavorisce l’abbassamento della temperatura corporea.
In caso di febbre alta (oltre i 38°) nei più piccoli, è possibile ricorrere alla somministrazione di farmaci antipiretici, ovvero paracetamolo e ibuprofene, utili a contrastare il lo stato di malessere del bambino.
Preferibilmente, l’antipiretico deve essere somministrato per via orale in dosaggi che dipendono dal peso corporeo del bambino; è consigliabile ricorrere alla somministrazione rettale solo in caso di vomito o di altra eventualità che non permetta l’assunzione orale poiché l’utilizzo della supposta comporta un assorbimento irregolare del principio attivo.

Quando chiamare il pediatra?

Bisogna chiamare il pediatra in caso di febbre nel bambino che dura più di due giorni e /o che si accompagna ad altri sintomi, quali vomito, diarrea, difficoltà respiratorie.
È ovviamente necessario il consulto col pediatra in caso di febbre in bimbi molto piccoli (meno di 6 mesi di età), convulsioni, disidratazione ed eccessiva sonnolenza, temperatura corporea che supera i 40 °, cefalea intensa o se la febbre colpisce bambini già affetti da patologie croniche.
A RISPONDERE ALLE DOMANDE:
Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Farmacista

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