Febbre da fieno: cos'è, sintomi, cura e rimedi

La febbre da fieno è un disturbo molto diffuso, soprattutto in primavera. Rappresenta una forma di rinite allergica, per questo è caratterizzata da una reazione della mucosa degli occhi, del naso e delle vie respiratorie ad alcune tipologie di allergeni. Questo disturbo si presenta con numerosi sintomi per cui esistono altrettante cure e rimedi.

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Cos’è la febbre da fieno? Quali sono i suoi sintomi, la cura e i rimedi utili?
La febbre da fieno è una reazione allergica del sistema immunitario, che colpisce la mucosa nasale, gli occhi e le vie respiratorie superiori. Ad oggi sono state individuate più di 20 diverse tipologie di febbre da fieno, la cui origine deriva da più di 3500 piante, di cui le maggiori responsabili sono la betulla, le graminacee e il frassino. Tuttavia, è stato ampiamente dimostrato che la febbre da fieno è una forma di rinite allergica le cui cause possono non essere sempre di natura allergica ma, in alcuni casi, derivare anche dallo stress e dall’eccessiva assunzione di alcol.

Cos’è la febbre da fieno

Con l’espressione febbre da fieno si definisce una forma di rinite allergica molto comune e diffusa sopratutto in primavera, quando si ha una maggiore concentrazione di pollini. In questo caso si parla di pollinosi, manifestazioni allergiche indotte da sensibilizzazione specifica ai pollini di determinate piante. In alcuni soggetti, però, la febbre da fieno si sviluppa anche attraverso il contatto con gli acari della polvere, il pelo dei gatti, le piume di alcuni volatili e altre sostanze irritanti. La sensibilità per certe sostanze può sorgere spontaneamente, senza la presenza di particolari episodi precedenti. In realtà, il vero responsabile della febbre da fieno non è il polline vero e proprio, ma alcune proteine contenuto in esso che reagiscono nell’organismo causando specifici sintomi a livello della mucosa nasale, degli occhi e del sistema respiratorio.
Per prevenire la febbre da fieno è possibile consultare il calendario pollinico annuale, aggiornato per zona geografica, in grado di dare informazioni dettagliate sulle tipologie di pollini presenti nell’aria. In genere, ogni periodo è caratterizzato dalla fioritura di determinate piante:

PeriodoPollini
Ottobre-MarzoOntano, Nocciolo
Gennaio-MarzoFrassino, Pioppo, Salice
Marzo-Aprile Platano
Aprile-GiugnoBetulla, Carpini, Faggi, Cipressi, Pini, Graminacee
Giugno-SettembreAmbrosia, Artemisia, Castagno

Sintomi più frequenti

La pollinosi, ovvero l’allergopatia respiratoria, occorre con periodicità stagionale, più frequentemente in primavera e in autunno, in soggetti divenuti specificamente sensibili ai pollini di determinate famiglie di erbe o alberi. Si calcola che i soggetti maggiormente interessati da questo disturbo siano coloro che hanno raggiunto la seconda o la terza decade della propria vita, senza una marcata differenza tra i due sessi. Tuttavia, la febbre da fieno può colpire anche i bambini. Le principali forme di pollinosi sono la rinite allergica e l’asma bronchiale, una malattia delle vie aeree di natura allergica. Nonostante, si chiami febbre da fieno, la febbre non fa parte dei sintomi del disturbo. Tuttavia, nei casi più gravi d’infiammazione della mucosa, si possono sviluppare vere e proprie crisi d’asma, le quali possono essere combattute con diversi rimedi naturali.
Come già detto in precedenza, la febbre da fieno si presenta con una serie di sintomi clinici, oculari, nasali e bronchiali. Pertanto, a carico degli occhi compaiono sintomi come:

  • fotofobia
  • lacrimazione
  • prurito alle congiuntive
  • dolore e sensazione di bruciore
  • gonfiore della membrana e delle palpebre
  • arrossamento

A livello nasale la pollinosi si manifesta con:

  • prurito al naso e al palato
  • dolore
  • starnuti ripetuti
  • congestione e naso chiuso
  • rinorrea, secrezione di muco chiaro e acquoso
  • riduzione dell’olfatto

Invece, i sintomi respiratori associati alla febbre da fieno sono:

  • tosse secca
  • respiro sibilante
  • sensazione di oppressione al torace
  • difficoltà respiratoria

Ma ulteriori manifestazioni possono insorgere in conseguenza della febbre da fieno. Questi sono:

  • spossatezza generale
  • mal di testa frontale
  • intorpidimento degli arti
  • orticaria
  • disturbi della deglutizione

Possibili cause

Come le diverse allergie respiratorie, come ad esempio la sinusite allergica, anche la febbre da fieno può essere classificata come un’anomala ed eccessiva risposta immunitaria nei confronti di una o più sostanze ritenute dannose per l’organismo, in questo caso i pollini. Le cause della febbre da fieno, dovute a questo errore di valutazione, non sono ancora conosciute, ma è noto che quando un allergene entra per la prima volta in contatto con un individuo, induce il sistema immunitario a produrre degli anticorpi che, nel contatto successivo, causeranno dei fenomeni allergici per eliminare in maniera più veloce la sostanza nemica dal corpo.
In alcuni casi, l’insorgenza della febbre da fieno può essere favorita da altri fattori, come lo stress emotivo e fisico e l’abuso alcolico.

Come viene diagnosticata?

Per diagnosticare la febbre da fieno è necessaria un’anamnesi dettagliata attraverso le domande, del medico rivolte alla conoscenza del quadro clinico e della storia familiare. Se l’anamnesi rivela la presenza di un’allergia specifica, il medico ricorrerà a dei test cutanei per confermare la diagnosi. Tra questi i principali sono il prick test e il patch test, seguiti dal RAST test. Nello specifico:

  • il prick test, un esame eseguito posizionando una goccia di un estratto allergenico sulla cute dell’avambraccio per notarne la reazione cutanea. Viene eseguito a livello ambulatoriale in pochi minuti ed è un test assolutamente non invasivo ed indolore;
  • il patch test, indicato in presenza di una sospetta dermatite allergica da contatto, viene eseguito solitamente a livello del dorso attraverso l’applicazione di un cerotto sul quale è presente piccole quantità di un allergene. Dopo 48-72 ore il medico rimuoverà il patch e verificherà il risultato del test;
  • il RAST test, un esame del sangue utile per identificare possibili allergeni responsabili delle reazioni allergiche.

Cure farmacologiche

Per la cura della febbre da fieno occorre prima di tutto l’individuazione dell’allergene responsabile dei sintomi. La gestione dell’allergia ai pollini può essere affrontata con diverse opzioni terapeutiche, indicate dal medico in base all’espressione clinica predominante nel paziente e alla gravità della malattia. I medicinali contro la febbre da fieno si distinguono in farmaci preventivi, da utilizzare in maniera costante, e i farmaci da utilizzare al momento del bisogno in caso di crisi.

I farmaci da precauzione sono principalmente spray nasali corticosteroidi, o colliri, che presentano degli effetti collaterali limitati, ma anche una brevissima azione, per cui vanno assunti a dosi molto ravvicinate tra loro più volte in una giornata. In genere, la terapia farmacologica preventiva per la febbre da fieno è costituita dai cromoni, in grado di inibire la sensibilità dell’apparato respiratorio nei confronti dell’allergene.L’assunzione di questi farmaci va proseguito per tutto il periodo a rischio.

Se i sintomi sono particolarmente intensi, è possibile trattare la febbre da fieno allergica con l’uso di antistaminici sotto forma di compresse, spray nasali, gocce o pomate per occhi. Il medico può però anche prescrivere dei corticosteroidi, in grado di esercitare una forte azione antinfiammatoria e di placare la sintomatologia allergica e l’asma in breve tempo.

Per desensibilizzare l’organismo dall’allergene responsabile, è anche possibile un approccio immuno-terapico ricorrendo al vaccino contro la febbre da fieno. Questo sistema di trattamento prevede la somministrazione di piccole dosi dell’allergene stesso per ridurre, nel tempo, la sensibilità dell’organismo e quindi la reazione allergica. Il vaccino antiallergico dura dai 3 ai 5 anni e prevede la somministrazione endovena una volta ogni 4-6 settimane. Purtroppo, la sua efficacia dipende da soggetto a soggetto.

Rimedi utili

Per curare la febbre da fieno il primo rimedio è quello di non esporsi all’allergene che la scatena. Ciò non è sempre possibile, quindi è necessario seguire alcuni piccoli e semplici accorgimenti per limitarne i sintomi:

  • diminuire il tempo fuori casa soprattutto nelle giornate con più concentrazione di pollini
  • seguire un’alimentazione sana e integrale
  • scaricare lo stress
  • lavarsi accuratamente dopo essere rientrati a casa
  • consumare un quantitativo giornaliero superiore di vitamine C e A e di sali minerali

Alimentazione e febbre da fieno

Può sembrare che non c’entri nulla ma, invece, l’alimentazione può giocare un ruolo fondamentale nel contrastare la febbre da fieno e le allergie respiratorie. Alcuni alimenti, infatti, sono considerati allergizzanti e istamino-liberatori, ovvero stimolano il rilascio dell’istamina, il mediatore chimico responsabile delle reazioni allergiche. Ad esempio, il latte e i derivati possono provocare un’ipersecrezione di muco, che aggrava la sintomatologia di chi soffre di asma e rinite allergica, mentre i formaggi contengono un’alta percentuale di istamina. Quindi tra gli alimenti da evitare e quelli consigliati per le febbre da fieno, ci sono:

Cibi consigliatiCibi da evitare
Uva neraCarota
UovaBanana
Tè e tisaneKiwi
SalmoneZucchine
RisoSedano
MaisPesche
AvenaPomodori
Frutta seccaMelone
Formaggi freschiCibi piccanti
Carni magreAlcol
Olio extra vergine d’olivaSoia
LimoneArachide