Articolo aggiornato il 25 Agosto 2009
Non è più diffuso come una volta quando i farmaci venivano esclusivamente preparati dal farmacista nel retro del negozio, tuttavia, ancora oggi qualche specialità per usi particolari viene ancora proposta con l’ausilio in tutto o in parte del farmacista; a questo punto la domanda è, si possono scaricare dal reddito le spese per tali preparazioni farmaceutiche?
L’Agenzia delle Entrate sostiene di si, ma ad una condizione essenziale, che il farmacista rediga una fattura con tanto di ragione sociale della farmacia, numero progressivo, data e dicitura del farmaco preparato con la natura del prodotto, il nome dell’acquirente e del suo codice fiscale, mentre in fattura andrà apposta la dicitura “ preparazione galenica”.
Dunque, non è possibile sostituire la fattura con gli scontrini rilasciati dalla farmacia. Una situazione questa che ha aperto un dibattito a cui ha partecipato Altroconsumo, la nota Associazione dei Consumatori, che si chiede se è corretto da parte dello Stato impositore imporre procedure senza avere per prima informato i cittadini.
“Visto che il prossimo gennaio entrano in vigore le nuove regole per l’emanazione degli scontrini parlanti, chiediamo – scrive l’Associazione dei consumatori in una nota – che l’Agenzia delle Entrate provveda quanto prima a stilare un vademecum, con l’indicazione completa di tutti i documenti che il contribuente deve chiedere quando si reca in farmacia per non perdere lo sconto fiscale”.