La rivoluzione in farmacia è iniziata: oggi si assiste ad una crescente domanda di salute intesa non più come cura delle malattie o semplice assenza di malattie, ma come bisogno di stare bene anche con se stessi, sentirsi in forma; approccio questo espresso in modo efficace dal concetto di “wellbeing” o di “bendessere”, come sottolinea Giada Caudullo allieva dello psichiatra di fama internazionale prof. Vittorino Andreoli, che insegna nel suo ultimo libro “La scienza per sentirsi Bene” . Oggi la rivoluzione non è solo nei linguaggi, ma nelle strategie. Per questo la farmacia è al centro di un profondo processo evolutivo, caratterizzato da significativi cambiamenti normativi, del mercato farmaceutico e degli attori della sua filiera.
Il riordino del Sistema Sanitario e le politiche di contenimento della spesa farmaceutica, la crescente competizione, i nuovi meccanismi distributivi e di remunerazione della filiera farmaceutica, la diffusione dei farmaci generici, le nuove articolazioni della catena di fornitura del farmaco, i nuovi servizi socio-sanitari erogati dalle Farmacie pubbliche e private nell’ambito del SSN, sono fenomeni che sollecitano innovazioni e nuovi modelli manageriali sia a livello di farmacie territoriali che ospedaliere e nella catena del valore degli operatori del settore.
Una rivoluzione già in atto e ben recepita da Cosmofarma, il più importante evento internazionale dedicato ai prodotti e servizi dell’universo farmaceutico che nel 2017, moltiplicherà gli appuntamenti in tutta Italia con simposi dedicati, per poi fermarsi nella tre giorni della salute dal 5 al 7 maggio a Bologna, e che quest’anno ha scelto il claim ad hoc “Guardare oltre, guidati dalla passione”.
Di rientro da una trasferta professionale a Roma, ho avuto modo di verificare di persona il cambiamento in atto. Ipotizzando la farmacia del futuro, penso alla farmacia Mazzini di Roma, guidata da Sergio Serraino, che sta re-interpretando – in prima persona – tale concetto, come farmacista ed imprenditore, con una super SPA tecnologica, diventando Hi-tech e social, anche attraverso una BEAUTY-NAILS, dove prendere un drink, mentre preparatissime estetiste ti fanno la manicure e donne d’affari firmano contratti di business, senza perdere tempo, tra un drink, un biscotto, rigorosamente salutistico e un clima glamour da fare invidia ad un americano, perché mai come ora, il tempo è prezioso e bisogna sfruttarlo all’insegna del benessere psico-fisico, ma anche economico.
La farmacia territoriale, dunque, è interessata da nuovi meccanismi di remunerazione, da una più evidente competizione che ha modificato la “value proposition” e imposto nuovi modelli di business. In tale scenario, il farmacista, oltre alle competenze tecnico-professionali, si trova nella necessità di acquisire più approfondite competenze gestionali inerenti le sfere economiche-finanziarie, il governo delle risorse, il marketing, le relazioni istituzionali e le partnership orientate ad un network innovativo. E’ solo vivendo il mondo dei farmacisti, come mi capita per il mio lavoro, che si acquisiscono nozioni, possibilità, idee.
Il farmacista oggi per vivere bene deve essere un grande imprenditore preparato e vedere il futuro in modo obiettivo, ma deve anche possedere del valore aggiunto, attraverso la capacità di andare oltre, perché oggi la farmacia si può trasformare in un progetto di vita, che garantisca lavoro e produttività. Tenendo conto delle strategie di sviluppo del business per elevare la competitività; dello sviluppo delle metodologie per la formulazione del marketing plan e adeguate tecniche di organizzazione delle superfici e degli spazi, merchandising, esposizione, dello sviluppo delle competenze per la gestione di strutture e processi organizzativi per la gestione del personale e del trasferimento degli strumenti di governo economico-finanziario della farmacia per migliorare le attività di gestione e controllo dell’impresa-farmacia.