Farmaci placebo, utili nella cura delle malattie croniche?

”Il nostro studio - spiega Robert Ader, docente dell’Universita’ di Rochester - dimostra che l’effetto placebo puo’ rendere possibile curare la psoriasi con una quantita’ inferiore di farmaci, consentendo di ridurre gli effetti collaterali e limitare il rischio di dipendenza o tossicita’ legato all’uso di alcuni medicinali”

psoriasi
Chi l’ha detto che il farmaco placebo non aiuti, tutt’altro, nella cura delle malattie croniche in associazione con farmaci attivi, il placebo, ricordando che si tratta di un farmaco privo di principio attivo e dunque inerte sotto l’aspetto terapeutico, ha il suo effetto positivo inducendo nell’individuo la consapevolezza di essere aiutato a guarire sia pure con una sostanza priva di effetti terapeutici.

Lo studio

Secondo uno studio pubblicato su Psychosomatic Medicine dai ricercatori dell’Universita’ di Rochester (New York in Usa), se il farmaco placebo viene aggiunto alle terapie previste per la cura di malattie croniche, ad esempio, malattie aFutoimmuni cui la stessa psoriasi fa parte, può esplicare la sua azione nel migliorare la sintomatologia del paziente. Infatti gli studiosi hanno aggiunto farmaci placebo ai tradizionali Fans per la cura dei sintomi della psoriasi, addirittura diminuendo gli antinfiammatori ed aumentandoli con placebo, i risultati erano migliorati rispetto alle tradizionali terapie.
 
”Il nostro studio – spiega Robert Ader, docente dell’Universita’ di Rochester – dimostra che l’effetto placebo puo’ rendere possibile curare la psoriasi con una quantita’ inferiore di farmaci, consentendo di ridurre gli effetti collaterali e limitare il rischio di dipendenza o tossicita’ legato all’uso di alcuni medicinali”.
 
Non è del tutto noto il ruolo che tali sostanze farmacologiche inerti esplicano nell’individuo, se non l’effetto psicologico indotto nel malato che ritiene di curarsi con farmaci in grado di indurgli uno stato di benessere.