Le farmacie virtuali su Internet, note per dispensare farmaci, a volte anche importanti, senza alcuna precauzione e, soprattutto senza ricetta medica, senza considerare che al contempo non offrono alcuna garanzia che il prodotto venduto sia quello realmente indicato, né tanto meno assicurano quel minimo di tutela per la salute in fatto di produzione e conservazione del prodotto, potrebbero presentare un altro aspetto negativo della medaglia; quello di essere deleteri per i computer e per chi li possiede.
Parrebbe infatti che quasi la metà dei siti Internet dove si vendono questi prodotti sia solo un’esca per il “pollo” che vi abbocchi e sia invece un modo come un altro per far cascare qualcuno nella rete messa a disposizione di un qualche pirata informatico che tende a impossessarsi dei dati sensibili personali, comprese carte di credito, del “pollo” medesimo.
Sia pure in termini differenti, a dire ciò è Domenico Di Giorgio, coordinatore delle attività anti-contraffazione dell’AIFA quando dichiara anche che, “…. L’Italia, al contrario della maggior parte dei Paesi anche europei, è poco coinvolta dal problema del traffico di medicinali falsi nei canali tradizionali in quanto il nostro sistema di controlli e tracciatura del farmaco non permette la penetrazione di questi prodotti in farmacia. Resta però una piccola percentuale di persone che si rivolge al web per acquistare soprattutto medicinali contro la disfunzione erettile, anabolizzanti o anoressizanti. L’Aifa ha dunque avviato uno studio per caratterizzare questi siti e approfondire la conoscenza del problema, anche con la collaborazione di altri Paesi “.
Si è visto infatti che se si va su Google e si cerca la voce “farmacie virtuali” ci si imbatte in veri e propri “specchietti per allodole” col risultato che chi vi acceda rischia di infettarsi con virus, imbattersi in fishing e via di seguito; inutile dire la difficoltà che le Autorità hanno di arginare il fenomeno. Lo dimostra l’esempio che Domenico di Giorgio ha citato; si è scoperto ad esempio, che prendendo a riferimento uno di questi siti, per di più sospetto, si è visto che il sito era registrato nel Regno Unito, il server era americano e le spedizioni provenivano dalla Germania, mentre le transazioni avvenivano nell’Europa dell’Est, per prodotti indiani commercializzati da una Società svizzera.
Il traffico dei farmaci sta diventando più redditizio di quello della droga, ha detto Gianluca Scarponi, dirigente della divisione Politiche per la lotta alla contraffazione del Ministero dello Sviluppo Economico, ma l’Italia sta prendendo provvedimenti in tal senso, inasprendo le pene per chi compie questo genere di reati, rendendolo così meno appetibile.
Fonte Foto: farmacionline
Farmaci: le farmacie virtuali pericolose anche per il pc
Il problema dei farmaci acquistati tramite Internet divviene sempre più pericoloso per la salute, ma oggi una nuova minaccia si profila all'orizzonte, il pericolo di imbatersi in alcuni siti che infettano il computer
