I medicinali gastroprotettori, ovvero gli inibitori della pompa protonica (detti PPI), di cui fa parte anche il pantoprazolo, sono i farmaci di prima scelta utilizzati per curare l’acidità gastrica, il reflusso gastroesofageo, l’ernia iatale, l’ulcera peptica.
Diverse ricerche pubblicate negli ultimi anni hanno fatto sospettare che un uso prolungato di questi medicinali possa aumentare il rischio di ammalarsi di diabete mellito. Un nuovo studio, purtroppo, pare confermare questo sospetto.
Un nuovo studio conferma che i gastroprotettori potrebbero causare il diabete
Un nuovo studio portato avanti dai ricercatori dell’Università di Milano Bicocca hanno osservato oltre 50mila persone con diagnosi di diabete mellito. Molti di loro avevano assunto per molto tempo inibitori di pompa protonica.
Le ipotesi di questa associazione sono molteplici. Una riguarda le alterazioni del microbiota intestinale causate proprio dai gastroprotettori. Questo, di conseguenza, può modificare anche il metabolismo glucidico, favorendo lo sviluppo di diabete.
Altre ipotesi riguardano alterazioni dell’ormone IGF-1 e l’ipomagnesemia (diminuzione di magnesio nel sangue) indotta dai gastroprotettori e che possono causare un cambiamento nel metabolismo degli zuccheri.
Inibitori della pompa protonica da utilizzare con molta cautela
Gli inibitori di pompa protonica vanno utilizzati solo se necessario, sotto prescrizione medica e per un tempo non molto prolungato. Non bisogna farne un abuso.
Le altre concause che potrebbero far nascere il diabete sono, ovviamente, il sovrappeso e l’obesità. Queste patologie, di conseguenza, aumentano anche il reflusso gastroesofageo.
Ecco alcuni effetti collaterali di questo tipo di medicinali:
- Nausea e vomito;
- diarrea o stipsi;
- mal di testa;
- vertigini;
- sonnolenza, confusione;
- reazioni allergiche.
Consultate il medico se doveste riscontrare uno di questi effetti indesiderati dopo l’utilizzo di un gastroprotettore.