Alla famosa naturopata e nutrizionista Amie Skilton è stato diagnosticato l’Alzheimer giovanile di tipo tre.
La causa della malattia, nel suo caso, è una vulnerabilità genetica alle tossine della muffa. Scendiamo nei dettagli e vediamo quali sono i 3 segnali a cui prestare attenzione.
Alzheimer giovanile: quali sono i 3 segnali da tenere sotto controllo
L’Alzheimer, purtroppo, può colpire anche in giovane età, precisamente tra i 35 e i 50 anni.
La demenza nelle persone più giovani si manifesta con sintomi piuttosto atipici. Nel caso della demenza frontotemporale, ad esempio, il primo sintomo è l’appiattimento emotivo, la svogliatezza e i cambiamenti di personalità sono segni evidenti. Inoltre, sono possibili disturbi del reperimento delle parole o un rallentamento nel parlare.
Possono presentarsi, come secondo segnale,
anche difficoltà nella vista, ma questo sintomo è più raro. Le prestazioni della memoria, d’altra parte, spesso rimangono inalterate.
Di solito il sintomo che si manifesta maggiormente è il burnout o la depressione prima della diagnosi effettiva. È quindi necessaria recarsi al più presto da uno specialista neurologo.
La forma giovanile di Alzheimer si manifesta in circa un terzo dei malati di demenza.
Alzheimer giovanile: la difficoltà nella diagnosi
A causa dei sintomi atipici, tuttavia, molti casi non vengono riconosciuti come tali. La situazione dei dati è quindi difficile da valutare. In Italia, secondo un articolo riportato da Ansa, si stima che tra tutti i casi di Alzheimer, tra il 5 e il 10% siano giovani al di sotto dei sessanta anni.
Secondo il dottor Salvatore Cuzzocrea, ordinario di Farmacologia all’Università di Messina: “La malattia di Alzheimer a esordio giovanile include principalmente le forme familiari che presentano una notevole compromissione della memoria episodica. Le persone giovani affette da Alzheimer precoce sono meno colpite da malattie cerebrovascolari, renali e cardiache. Anche se il minimo comune denominatore è lo stesso: deficit delle funzioni esecutive e deficit della produzione verbale, che si associano alla perdita della memoria a breve termine. Alcuni pazienti presentano poi un’importante compromissione del processo visivo di individuazione e percezione degli oggetti”.
Importantissima in questo caso è la diagnosi precoce è l’inizio del trattamento farmacologico il prima possibile, in modo da ritardare l’inizio della malattia grave.