Articolo aggiornato il 27 Marzo 2020
È sempre bene tenersi in movimento: uno stile di vita sano inizia dalla corretta alimentazione e viene mantenuto da un’ottimale forma fisica. Cosa poter fare per combinare le cose?
Lo abbiamo chiesto alla dr.ssa Alda Attinà, nutrizionista.
Qual è lo sport migliore per perdere peso?
A mio parere, non esiste lo sport migliore per la perdita di peso. Ogni soggetto ha delle esigenze diverse e sta al professionista consigliare il tipo di lavoro fisico da svolgere per raggiungere gli obiettivi prefissati, nel minor tempo possibile e mantenerli più a lungo.
In primis, da nutrizionista, è mio dovere sottolineare l’importanza estetica dello sport e rimarcare anche i tanti benefici in termini di parametri clinici che la quotidiana e costante attività fisica apporta.
Studi recenti hanno dimostrato che effettuare esercizio fisico per almeno quattro volte a settimana riduce il rischio di patologie coronariche in persone al di sotto dei 65 anni. Ma di che tipo di esercizio fisico si tratta? Secondo uno studio pubblicato su Circulation, bastano 30 minuti di training ad alta intensità, una moderata attività aerobica e un allenamento con dei pesi.
Quali attività sportive, invece, non contribuiscono alla perdita di massa grassa?
Ogni attività sportiva arreca un grande cambiamento in chi la segue. Il nostro peso corporeo è caratterizzato da diversi compartimenti, che possono essere raffigurati in un modello a 2 componenti:
- la massa grassa;
- la massa priva di grassi.
Il grasso corporeo è il compartimento più variabile dell’individuo, suddiviso in grasso essenziale e di deposito. Il tessuto adiposo essenziale è presente nel midollo osseo, negli organi, nei muscoli e nel sistema. Viceversa, il grasso di deposito si immagazzina nel sottocute o negli organi interni. Per dare un cenno sui range idonei in base al genere, nell’uomo la massa grassa rappresenta il 16-17% e nella donna il 14-24% della massa corporea totale.
La massa magra è la componente del corpo che include l’acqua totale corporea, i minerali, le proteine e il glicogeno.
L’acqua è il costituente principale del corpo umano, rappresentando circa il 73% della massa magra. D’altro canto, l’acqua totale corporea comprende la frazione localizzata a livello extra-cellulare e intra-cellulare.
L’indagine della composizione corporea è necessaria per verificare lo stato di salute e nutrizionale del soggetto, al fine d’indagare l’adeguatezza delle strategie nutrizionali preventive e di garantire un trattamento personalizzato.
La corretta attività sportiva implica una riduzione della componente massa grassa e un mantenimento o un aumento della massa magra. Questo può non corrispondere con il numero che indica la nostra bilancia.
A un incremento di peso rilevato in un soggetto che effettua attività fisica costante corrisponde certamente una riduzione endogena di massa grassa e un aumento della massa magra e dell’acqua che il muscolo utilizza per il sostentamento delle reazioni energetiche. La bilancia non basta, serve un’alimentazione adeguata alle esigenze del soggetto sportivo o dell’atleta agonista, al fine di incorrere nel corretto dimagrimento e nella definizione del tono muscolare, mantenendo l’integrità della massa magra.
Cosa fare quando lo sport non basta?
Nella biologia dello sport, lo step iniziale per garantire la miglior performance all’atleta/soggetto sportivo è quello di formulare uno schema alimentare specifico alle richieste dell’attività che effettua. Solo così, sport e beneficio nutrizionale cammineranno di pari passo.
Ebbene, alla luce di quanto affermato, non credo che sia il tipo di sport a non andar bene o a “non bastare”, bensì è lo stile alimentare che non è stato adeguatamente considerato per le specifiche necessità.
Non c’è cosa più bella per un nutrizionista nel rendere felice il paziente, abbracciandolo “nutrizionalmente” con lo sport che ama di più e che lo rende felice. E ricordate: una mente felice abita in un corpo sano!
A RISPONDERE ALLE DOMANDE:
Dr.ssa Alda Attinà
Nutrizionista