Etica e medicina: il dibattito

Eutanasia: in bilico tra liberazione e assenza di speranza, la grave problematica dei malati a termine.

Articolo aggiornato il 20 Giugno 2008

Eutanasia
Questioni etiche di fine vita, quelle che sono trattate a Roma, focalizzate principalmente su due dei temi sche scottano di questo nuovo secolo: da una parte l’eutanasia, con la sua scomoda posizione, a meta’ tra la fine di una sofferenza senza speranza e la fine di una speranza della guarigione, dall’altra invece la mentalita’ contraria, anch’essa ingiusta e poco naturale, quella che si ostina e si accanisce a curare anche laddove non ci sono piu’ altre necessita’ se non quelle di lasciare spegnersi nella pace il dolore.

E’ su questi due temi, che oggi, alla Cattolica, si sono fissati dei punti comuni al modo di intendere la vita e la morte dei medici e degli ospedalieri: naturalezza della vita o dolce morte? Piu’ spesso si parla invece di abbandono terapeutico, quando chi dovrebbe muoversi nella direzione della cura non lo puo’ piu’ fare, fenomeno che in certi casi e’ drammatico. 
 
La persona malata che non ha speranza della cura, che si trova in una situazione inadeguata rispetto alle sue necessita’, e’ la testimone del grido di dolore della societa’, e della ricerca medica, che arrivano fino a dove si puo’.  
 
Proprio su questi temi delicatissimi che oggi al motto di: “Primo: non abbandonare! Le sfide del ‘prendersi cura'” si sono concentrati i medici convenuti; promossa dal Centro di Ateneo di Bioetica dell’Universita’ Cattolica, ha sede presso Policlinico Gemelli in Aula 617, a partire dalle ore 9.00 fino alle ore 18.00.  
 
Filosofia della vita e della morte, le difficolta’ del prendersi cura del prossimo malato, le patologie rare e difficili, il feto terminale, l’oncologia e l’anziano; tra i relatori di fama internazionale in ordine alfabetico, Adriano Pessina, Direttore del Centro di Ateneo di Bioetica dell’Universita’ Cattolica; Antonio Spagnolo, Universita’ di Macerata; Carlo Barone, Unita’ di Oncologia medica del Policlinico Gemelli; Flavia Caretta, Centro Promozione e sviluppo dell’assistenza geriatria Universita’ Cattolica; Giuseppe Noia, Istituto Clinica Ostetrica e Ginecologica Universita’ Cattolica-Roma.