Articolo aggiornato il 2 Agosto 2008
Se si pensa alle situazioni in cui la persona e’ esposta a momentanei attacchi da parte di agenti inquinanti esterni, si sa che queste situazioni sono tipiche di uno stato di calamita’ o di emergenza: la concomitanza con incidenti industriali, con fughe dagli stabilimenti, etc.. che rendono pericoloso e a volte letale il rimanere nelle zone esposte alle contaminazioni.
In generale non sono pochissime queste situazioni: basti pensare, ad esempio, che la popolazione del mondo e’ contaminata 24 ore su 24 dalle sostanze che sono presenti nell’atmosfera, che si spostano attraverso l’aria e attraverso le falde freatiche.
Il controllo della situazione e il monitoraggio dell’ambiente sono cura dell’ente pubblico, si tratta di problematiche che devono essere affrontate dalla sanita’ pubblica, che e’ tenuta a rimuovere le possibili cause di malattie della popolazione su cui ha sovraintendenza nazionale.
Non solo tossicologia, ma anche malattie come la leucemia e il tumore, che possono essere causate da una esposizione a sostanze contaminanti, ad esempio come accadde con la triste vicenda di Cernobyl.
Il monitoraggio si costruisce su due diverse modalita’ di osservazione, l’osservazione permanente, con i punti di prelievo fissi che indicano la situazione di un territorio durante tutti i giorni dell’anno, come sono le stazioni clima, e l’osservazione straordinaria che avviene in seguito a un reclamo, una emergenza, una denuncia all’ente preposto.
Le sostanze che sono monitorate sono in genere di scarto industriale e sono: arsenico inorganico e metaboliti, cadmio, cobalto, cromo, piombo, vanadio, mercurio. Nel corpo umano si rilevano nel sangue e nelle urine.