Ernia epigastrica: scopriamo cos’è, quali sono i sintomi e l’intervento da effettuare. Si tratta di una protuberanza che si forma tra lo sterno e l’ombelico e di solito è determinata dalla fuoriuscita di tessuto adiposo. Nei neonati può essere un disturbo frequente e negli adulti spesso si manifesta in associazione a delle malattie, a condizioni di obesità o in periodi della vita come la gravidanza. La parete muscolare addominale cede e si vengono a creare delle smagliature, che consentono la fuoriuscita di tessuto o di piccole porzioni di organi addominali.
Sintomi
Il quadro sintomatologico dell’ernia epigastrica è molto vasto, soprattutto se il disturbo comporta delle complicanze:
- dolore – la sensazione dolorosa si manifesta nel punto di insorgenza dell’ernia e poi si irradia verso altre parti dell’addome;
- nausea;
- vomito;
- gonfiore addominale;
- diarrea;
- colorazione bluastra – si verifica nella cosiddetta ernia strangolata;
- leucocitosi – consiste nell’aumento dei globuli bianchi, in associazione a febbre alta e tachicardia: questi sintomi si hanno se l’ernia diventa infetta.
Cause
In generale la causa fondamentale che determina l’insorgenza dell’ernia epigastrica è costituita dalla debolezza della parete addominale. Questa condizione è determinata da:
- ripetute gravidanze;
- eccesso di peso;
- pratica di sport violenti;
- sforzi ripetuti;
- presenza di liquido addominale;
- stitichezza cronica;
- tosse cronica.
Intervento
L’unico trattamento efficace per risolvere l’ernia epigastrica consiste nell’intervento chirurgico, fondamentale quando c’è la possibilità che l’ernia diventi strozzata:
- ernie inferiori a 4 centimetri – si incide la parete addominale e si effettua un riposizionamento manuale del tessuto fuoriuscito. Si può anche posizionare una rete in materiale biocompatibile. Questa operazione può essere eseguita in anestesia locale. Generalmente viene svolta in day hospital. Soltanto in certi casi è importante ricoverarsi per qualche giorno e ricorrere all’anestesia totale;
- ernie superiori a 4 centimetri – si interviene mediante laparoscopia. Si praticano tre fori nell’addome, attraverso i quali vengono introdotti una sonda e degli strumenti chirurgici. In questi casi l’ernia viene asportata e si posiziona una rete in materiale biocompatibile. Questa operazione dura circa un’ora e viene eseguita generalmente in anestesia totale. Il ricovero può andare dalle 24 alle 48 ore ed è il medico a decidere quando il paziente può essere dimesso, valutando le sue condizioni post-operatorie.