Articolo aggiornato il 21 Ottobre 2007
Contrarre il virus dell’epatite B e C, è più facile di quanto si possa credere, se si pensa che sono a rischio anche le pratiche di mani e pedicure e rasature presso barbieri, a parte quanto è già noto possa accadere, per chi si presta all’applicazione di piercing e tatuaggi.
E che il dato non sia per niente trascurabile, lo dimostra il fatto che su 100 casi di epatite B, trenta, almeno, sarebbero da ascrivere alle pratiche di cui sopra e 15 sarebbero, invece, responsabili, della forma C. Vi sarebbe anche una percentuale di casi afferenti a trattamenti chirurgici ambulatoriali, anche se i rischi in questo caso sarebero più rari, poiché si presume che, almeno in quelle sedi, si adottino tutte le misure atte ad evitare il contagio.
A ridurre drasticamente il rischio di contrarre la malattia, ha provveduto la vaccinazione che è ormai obbligatoria da oltre 15 anni e che dunque protegge efficacemente i giovani entro i 25/26 anni di età che vi si sottoposero in età scolare. Per gli altri, scoprire di essere affetti da questa patologia può essere anche casuale e, spesso, ciò avviene dopo diverso tempo da quando ci si sarebbe infettati e a seguito di controlli clinici effettuati per altra causa.
Bisogna infatti sottolineare che, nella stragrande maggioranza dei casi, la forma C è asintomatica il 90% delle volte e la B nel 60% dei casi. Bisogna anche evidenziare che, come dimostrano gli studi effettuati dai maggiori epatologi, la possibilità che una forma di epatite B, in un soggetto adulto , non guarisca da sola è limitata a 5 volte su 100, mentre, nella forma C, il rischio di trasformare un fatto acuto in cronico con danni, spesso gravissimi per il fegato, è di 20 volte su 100 .
Insomma, la precauzione prima di tutto, varrà molto di più di un vero e proprio terrorismo psicologico, ciò significa, che evitare piercing e tatuaggi sarebbe buona cosa, ma, nel caso ci si sottoponga agli stessi, è obbligatorio pretendere, che si utilizzino strumenti, rigorosissimamente, monouso, ma la stessa cosa valga, presso estetisti, parrucchieri, barbieri e, per quanto dovrebbe essere, quanto mai d’obbligo più che altrove, l’utilizzo di oggetti, scrupolosissimamente sterili, anche in studi medici, nell’eventualità anche di un banalissimo intervento chirurgico locale, occorrerà, pure in quella sede, la massima attenzione.