Gli eosinofili sono elementi dei globuli bianchi, o leucociti, sono più grandi dei neutrofili, una classe di granulociti cui gli stessi eosinofili appartengono e, normalmente, rappresentano dall’1 al 5% dei leucociti totali, da ciò si evince che sono elementi del nostro sistema immunitario, ovvero di quel complesso apparato che cura le difese dell’organismo dagli attacchi esterni.
Tali cellule, vivono non più di mezza giornata e, si è visto, che massimo è il loro numero la notte e minimo il giorno. Poiché risale ad epoca recente la loro scoperta, non è del tutto chiarita la loro esatta funzione, così come, si è anche visto che non esiste essere vivente, pluricellulare, che sia sprovvisto di eosinofili.
A cosa servono
Una cosa è comunque certa, tali cellule hanno lo scopo di difendere l’organismo dagli attacchi esterni, ma, nello specifico, più che da agenti patogeni, quali i batteri, gli eosinofili agiscono sui parassiti, ad esempio gli elminti, ma si è anche a conoscenza di un’attività di questi elementi nel corso delle allergie.
Nelle malattie parassitarie, gli eosinofili, uccidono le larve degli elminti, rilasciando sostanze tossiche per le cellule di questi parassiti, anche se l’intimo segreto di questa sorta di uccisione non è stato ancora del tutto chiarito; studi successivi, però, avrebbero palesato che il tutto avverrebbe grazie al rilascio di una proteina, la “Mayor Basic Protein” (MBP), che avrebbe effetti tossici sul parassita.
Lo studio degli eosinofili, oltre ad aver chiarito in parte l’azione degli stessi sulle malattie parassitarie, ha anche dimostrato che, certe reazioni “esagerate” dell’organismo di fronte a sostanze che scatenano allergia (allergeni ) siano proprio opera degli eosinofili.
Come agiscono gli eosinofili
Per quel che si sa, nelle malattie parassitarie, il parassita entrato nell’organismo indurrebbe la produzione di sostanze che si fissano sulla parete delle cellule deputate alla difesa dell’organismo stesso, seguita dalla degradazione di quest’ultima con liberazione di sostanze atte a provocare la reazione massiva di eosinofili che si portano sul parassita stesso, uccidendolo, tramite il rilascio della proteina “tossica”, MBP, di cui si è visto. Ma si è anche osservato che, di fronte a sostanze allergiche, anche attive, individualmente, il sistema immunitario dell’organismo verrebbe ingannato, scambiando l’allergene per un parassita. In tal modo il sistema si attiva così come farebbe di fronte ad un nemico presunto, col risultato di rilasciare la proteina solitamente utilizzata per gli agenti estranei; tuttavia, essendo la MBP tossica, questa provocherebbe nel soggetto interessato delle vere e proprie crisi allergiche, con asma, rinite vasomotoria ed, eventualmente, anche orticaria o vere e proprie dermatiti.
Possibili problemi
Anche gli eosinofili, in particolari condizioni, possono provocare a loro volta delle malattie, anche gravi.La Sindrome ipereosinofila, appunto l’aumento patologico di questi elementi del sangue, per un periodo prolungato nel tempo, causa danni estesi ai principali organi ed apparati, esempio, sistema nervoso centrale, apparato polmonare, gastroenterico, cute e, soprattutto, cardiovascolare, con vere e proprie alterazioni estese, in particolare misura, al cuore.
Senza entrare nell’ambito della patologia, ricordiamo che la terapia, in questi casi, è, di prima scelta, orientata all’uso di corticosteroidi, spesso sufficienti, da soli, a trasformare una prognosi, altrimenti infausta, verso un esito benigno della patologia stessa che, tuttavia, va monitorata per anni, anche dopo la scomparsa dei sintomi che l’hanno caratterizzata.