Articolo aggiornato il 22 Gennaio 2016
L’enfisema polmonare è una malattia dai sintomi caratteristici, che ha cause precise e alcune cure che permettono di poter affrontare i disturbi da essa causati. Si parla di enfisema quando gli alveoli – le piccole sacche che contengono aria nei polmoni – smettono, poco alla volta, di funzionare correttamente, distruggendosi e rendendo il fiato più corto: man mano che l’enfisema peggiora, gli alveoli diventano irregolari, più grandi e con buchi all’interno delle pareti – ciò diminuisce la superficie polmonare e la quantità di ossigeno che riesce a raggiungere il sangue – e anche le fibre elastiche che tengono aperte le vie aeree che portano agli alveoli vengono distrutte. L’enfisema polmonare è un disturbo facente parte delle cosiddette “patologie polmonari ostruttive”. Ma qual è la sintomatologia di questo disturbo? Qual è il trattamento da fare? Scopriamo di più in merito.
I sintomi
I sintomi dell’enfisema polmonare non sempre si manifestano: si tratta, infatti, di una malattia a volte asintomatica. Uno dei sintomi caratteristici è, comunque, il fiato corto – tendenzialmente, si verifica poco alla volta – che va peggiorando sempre più con il passare del tempo, rendendo impossibile anche il riposo. Altri sintomi possono essere tachicardia – di cui esistono diverse tipologie – tosse e labbra e unghie bluastre o grigiastre.
Le cause
La causa principale legata all’enfisema polmonare è il fumo – nemico anche del sonno – ma anche l’esposizione ad altre sostanze che irritano le vie aeree: le sostanze inquinanti presenti nell’aria e le polveri di carbone e silice. In casi più rari, invece, l’enfisema polmonare è causato da fattori ereditari, che riguardano la carenza di una particolare proteina che protegge le strutture elastiche dei polmoni. Ci sono, poi, diversi fattori di rischio: l’essere dei fumatori – come detto prima – un’età compresa tra i 40 e i 60 anni, esposizione al fumo passivo, esposizione lavorativa ai fumi o alle polveri e l’esposizione all’inquinamento interno ed esterno.
La diagnosi
È opportuno effettuare visite mediche regolari e, in ogni caso, contattare il proprio medico nel caso in cui si manifestino i primi sintomi che, troppo spesso, vengono erroneamente attribuiti all’invecchiamento o all’obesità: come sempre, una maggiore tempestività permette dei risultati migliori per quanto riguarda la guarigione. Il medico farà una diagnosi, dopo aver analizzato i sintomi, chiesto delle analisi del sangue ed effettuato degli esami specifici come, ad esempio, spirometrie, radiografie toraciche e TAC. È importante curarsi il prima possibile per evitare di incorrere in un aggravamento della condizione e complicazioni, come il collasso dei polmoni e disturbi cardiaci.
Le cure
La terapia contro l’enfisema polmonare può arrestare il progredire della malattia e alleviare i sintomi, ma non può far scomparire le lesioni già presenti. Possono essere prescritti farmaci per smettere di fumare – come il bupropione cloridrato e la varenichina – broncodilatatori per alleviare la tosse e la mancanza di fiato, steroidi inalatori e antibiotici nel caso di infezioni batteriche, come la polmonite o la bronchite acuta: in tutti questi casi, è sempre bene, in ogni caso, ascoltare quanto detto dal medico, in quanto si tratta di medicinali che possono avere effetti collaterali importanti. Altri rimedi riguardano la riabilitazione respiratoria – esercizi di respirazione e tecniche per aiutare il fiato – e l’utilizzo di ossigeno a casa. Nei casi più gravi di enfisema polmonare, è necessario ricorrere all’intervento chirurgico per ridurre il volume polmonare – eliminando le parti malate e danneggiate – o effettuare un trapianto di polmone. Infine, oltre a evitare i fattori di rischio prima citati, cercate di fare anche della regolare attività fisica, che può aiutare a migliorare la capacità polmonare.