Articolo aggiornato il 10 Gennaio 2008
L’ Emergenza rifiuti a Napoli non è solo una priorità di ordine pubblico, non è solo il segno di un declino e di un disinteresse della politica verso la collettività e più concentrato altrove, queste sono le conseguenze cui a malincuore assistiamo, la vera emergenza è più drammatica e riguarda la salute dei cittadini, proprio quelli che non vengono mai tenuti in nessun conto dalle istituzioni e non parliamo di danni di poco conto, tutt’altro.
Il grido di allarme ci giunge da allergologi e medici di base napoletani seriamente preoccupati da questo trend devastante a causa degli effetti tossici per l’apparato respiratorio derivante dall’immondizia lasciata, sine die, in strada. Secondo questi professionisti, infatti, la spazzatura incendiata libera fumi e gas in grado di scatenare attacchi allergici ed altre serie malattie dell’apparato respiratorio, di grave entità.
A riferirlo anche il professore Gennaro D’Amato, direttore della Divisione di Malattie Respiratorie dell’Ospedale Cardarelli e segretario generale della Società Italiana di Malattie Respiratorie il quale afferma che, “Molti quartieri sia centrali che periferici sono invasi da rifiuti composti in gran parte da sostanze organiche in decomposizione che emanano esalazioni che aggrediscono l’apparato respiratorio sia delle persone che abitano nelle vicinanze dei cumuli di immondizia che dei passanti”.
“Tutti questi composti – continua il professore Amato – danneggiano l’apparato respiratorio non solo dei bambini ma anche degli adulti, in particolare di quelli che già soffrono di altre malattie come bronchite e allergie”.
Ma c’è di più a Napoli, come in qualsiasi altra città d’Italia,risiedono persone che sviluppano una reazione esagerata a seguito dell’inalazione di sostanze diverse, soprattutto se persistenti e forti, ciò significa che per questi soggetti, sollecitati per mesi, se non per anni, a respirare fumi e gas seguiti a combustione, significa esporli a rischi seri e il numero di queste persone è aumentato negli ultimi tempi, al punto che, secondo studi recenti, in atto sarebbero ben 2/3 persone su 10 quelli che stanno già lamentando a Napoli e provincia, gli effetti negativi dell’esposizione a tanti cumuli di immondizia per lo più incenerita.
Bisogna anche considerare che in questo periodo dell’anno le malattie dell’apparato respiratorio sono in aumento, naturalmente, a seguito dell’influenza che vede il suo picco in questa stagione, ciò sta mettendo a dura prova anche la recettività degli ospedali partenopei di tutti i reparti, anche di quelli pediatrici, come dichiara la dottoressa Rosaria Rondinella responsabile del 118 Campania. “È una vera e propria grande emergenza, esclama la dottoressa, già da una settimana abbiamo effettuato oltre 170 trasferimenti per causa influenza. Le chiamate d’urgenza per l’Ospedale Pediatrico Santobono si sono raddoppiate”.
Al grido di allarme si unisce ancora il professore Gennaro D’Amato che riprende la discussione circa la gravità della situazione da un punto di vista sanitario aggiungendo che le polveri ´´hanno effetti infiammatori, talvolta anche devastanti, per l´apparato respiratorio´´. ´´Ormai da molto tempo molti quartieri, sia centrali che periferici, delle citta´ della Campania – aggiunge D´Amato – sono invasi da rifiuti composti in gran parte da sostanze organiche in decomposizione che emanano esalazioni malsane le quali aggrediscono l´apparato respiratorio dei passanti e di chi vive in vicinanza dei cumuli di immondizie. Tutti questi composti sono molto aggressivi per l´apparato respiratorio, soprattutto di bambini, ma anche di adulti, in particolare quelli che sono affetti da bronchite e da malattie allergiche respiratorie´´.
Sempre secondo lo studioso, ´´questi soggetti, che sono come frequenza tra il 20 ed il 30 per cento della popolazione della Campania (due-tre persone su ogni dieci abitanti), presentano infatti una iperreattivita´ delle vie aeree tale da non tollerare l´inalazione di qualunque tipo di agente, sia gradevole (profumi, dopobarba, borotalco ecc) che sgradevole (fumi, miasmi fetidi vari ecc). Questi tipi di inalanti aggrediscono le vie aeree e, se il soggetto e´ asmatico o bronchitico, puo´ presentare uno spasmo bronchiale con ostruzione delle vie aeree che da´ luogo a sintomi di tosse e/o di dispnea (affanno). A rischio sono anche i tanti soggetti affetti da rinite (infiammazione nasale)´´.
Per D´Amato ´´la corretta respirazione nasale consente infatti di depurare e riscaldare l´aria. Quando il naso e´ ostruito si e´ costretti a respirare aria non depurata e se sono presenti fumi o gas tossici questi raggiungono bronchi e polmoni con conseguenti effetti infiammatori. E´ ovviamente auspicabile che il problema immondizia si risolva entro tempi non lunghi perche´ non rappresenta solo un marchio estetico negativo, non degno di una citta´ e di una regione che avevano dimostrato negli ultimi anni di sapere attirare turisti da ogni parte del mondo, ma costituisce anche un attentato alla salute. Per non contare che il fumo derivante dalla combustione dell’immondizia finisce per essere inalato in profondità in bronchi e polmoni con danni a diverso livello.
“L’incendio di sostanze organiche ed inorganiche libera numerose sostanze tossiche. Si parla giustamente in questi giorni del rischio diossina, sostanza altamente tossica ed anche favorente l´insorgenza di tumori, ma molte altre sono le sostanze tossiche che si liberano negli incendi dei cumuli di immondizie, continua il professore D’Amato,si tratta di idrocarburi aromatici, biossido di carbonio,di azoto e di zolfo oltre a polveri di vario tipo. Il fumo e le sostanze che esso contiene stimolano l´insorgenza di infiammazione dell´apparato respiratorio e, negli asmatici, di spasmi bronchiali che impediscono all´aria di raggiungere i polmoni, inducendo tosse spastica e fame d´aria. Se quindi l´incendio dell´immondizia vuole essere, nella mente di chi appicca il fuoco, un tentativo di eliminare i rifiuti, e´ opportuno – conclude – che chi la pensa in tal modo si fermi in tempo perche´ corre il rischio di mandare al pronto soccorso o in rianimazione i propri parenti o amici o comunque persone che abitano in prossimita´ degli incendi´´.
Insomma, una situazione che è del tutto sfuggita al controllo di tutti e che rischia di trasformarsi in vera emergenza con effetti degni di una calamità.