Articolo aggiornato il 12 Dicembre 2007
Da tempo nel mondo dello sport si discute di doping e della necessità di nuove regole e trasparenza per tutelare la salute degli atleti. Un problema serio, che ancora stenta a trovare una vera soluzione. Non si è mai interrotta infatti la lunga catena di scandali legata all’utilizzo di farmaci proibiti. I media hanno dato molto risalto alle carriere stroncate, alle malattie, ai drammi personali e alle morti sospette che hanno coinvolto diverse promesse dello sport. Eppure, una parte degli adolescenti italiani è pronta a ricorrere ad un “aiutino” pur di vincere.
La notizia proviene da una indagine condotta dalla Società italiana di pediatria (Sip) presentata in questi giorni a Pavia, al Policlinico S. Matteo, in occasione del convegno “La società degli adolescenti”. Dai dati emerge che i giovani si avvicinano al mondo dello sport con diverse motivazioni. Il 48,8% per il divertimento, il 24,4% per i benefici sulla salute, il 16,4% dei maschi perché spera di diventare un campione.
Tra i maschi il desiderio di vincere e di emergere rispetto ai coetanei è la motivazione principale nel 15,5% dei casi. Preoccupanti le risposte date dagli adolescenti intervistati riguardo al doping. Il 21,5% considera accettabile assumere qualche medicinale o integratore che migliori la propria prestazione sportiva. Il 22,7% è a conoscenza di casi di assunzione nella propria cerchia di amicizie. L’11,4% accoglierebbe al volo una proposta in tal senso proveniente dal proprio allenatore. Infine, solo il 30% dei ragazzi consulterebbe i genitori prima di assumere farmaci o integratori.