Disturbi premestruali: ne soffre 1 donna su 4 ma poche chiedono aiuto

Il numero di donne interessate dal problema è altissimo, si parla di una donna su quattro che soffrono di sindrome premestruale, una condizione clinica non sempre patologica ma che richiederebbe l'intervento del medico, anche se ancora sono poche le donne che si rivolgono allo specialista

Articolo aggiornato il 8 Marzo 2009

Sindrome_premestruale
I disturbi premestruali saranno un fatto a volte, a torto, ritenuto fisiologico la cui linea di confine verso la patologia non è sempre così delineata come potrebbe sembrare, ma fatto sta che a compromettere la vita di relazione di 43 donne su 100, a disturbare la vita lavorativa o scolastica delle donne rovinata per qualche giorno in ragione del 70% fino, a causa dei fastidi che tale sindrome causa, a restare a letto assentandosi da scuola o lavoro, interviene una sequela di fattori riguardante un numero molto cospicuo di donne.
Una ricerca in tal senso è stata compiuta dalla SIGO, la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia che ha esaminato i comportamenti di vita di 743 donne i cui risultati sono stati presentati al tredicesimo Congresso Mondiale della International Academy of Human Reproduction in corso fino ad oggi a Venezia.

Donne stoiche

 
“È proprio vero che le donne sopportano: mi sarei aspettato un’astensione dal lavoro ben più elevata, a fronte della quantità e dell’intensità dei disagi che ci riferiscono – commenta il prof. Emilio Arisi, direttore dell’ostetricia e ginecologia del S. Chiara di Trento e consigliere SIGO -: disturbi spesso considerati, per motivi culturali, un “destino ineluttabile” connaturato all’essere femminile. Solo il 30% delle donne ne parla col ginecologo: chi lo fa invece ottiene in genere una risposta appagante. Il 22% – consigliata dal proprio specialista di fiducia – ha utilizzato la pillola contraccettiva per risolvere il problema con un grado di soddisfazione elevato nel 75% dei casi”.

Il rimedio…. come bere un bicchiere d’acqua!

 
Eppure il rimedio per tali disturbi che possono anche essere un campanello di allarme per altre patologie degli organi riproduttori femminili, al punto che il medico diventa una figura centrale nella cura di tali malesseri, esiste, almeno ciò è quanto è emerso dal Congresso veneziano ed è stato focalizzato nello Yaz, un nuovo estroprogestinico, a base di drospirenone, capace di assicurare una gestione ottimale della sintomatologia premestruale. “Yaz prevede l’assunzione di 3 pillole aggiuntive di ormone attivo (24 rispetto alle tradizionali 21) – spiega la prof.sa Alessandra Graziottin, direttore del centro di ginecologia del San Raffaele Resnati di Milano -. L’effetto benefico del progestinico viene massimizzato, l’apporto ormonale diventa più equilibrato e i disturbi scompaiono”.

Basta parlarne

 
Tuttavia, nonostante il rimedio le donne che si rivolgono a cure del genere sono ancora poche e ciò a causa anche della reticenza che ancora alberga in una donna su due nel non riferire i sintomi del proprio malessere al proprio medico, di famiglia o specialista che sia, sperando che sia il tempo a guarirla, del resto l’evidenza che quest’ultimo provvedimento “ fai da te “ è applicato da sei donne su 10 ne è una dimostrazione lampante.

No a rimedi ” fai da te “

 
Fra coloro che gestiscono il problema in proprio v’è una nutrita schiera di pazienti, il 30%, che assume fans senza alcuna particolare indicazione medica al punto che di questa moltitudine di donne, quasi la metà, si dichiara insoddisfatta degli stessi metodi da loro stessi sperimentata sulla propria pelle. Anche questo il motivo per il quale la SIGO ha predisposto un opuscolo dettagliato che alla stregua di un vademecum informi circa il “ disagio mestruale “, una sorta anche di diario clinico che va annotato in modo da poter riferire allo specialista in maniera dettagliata, sintomi, disturbi e terapie intraprese senza aver consultato il medico. Il booklet verrà distribuito da oggi negli ambulatori dei ginecologi e dei medici di famiglia.
 
La “tensione” premestruale rappresenta uno fra i disturbi più diffusi, in base a quanto rilevato dall’indagine. È causata dalla ritenzione idrica che comporta gonfiore e indolenzimento addominale e mammario (entrambi al 54%). “Può interessare fino all’80% delle adolescenti – dichiara il prof. Felice Petraglia, direttore della clinica ostetrica e ginecologica dell’Università di Siena -. Il percorso tipico prevede che le ragazze trascurino il problema, per poi rivolgersi al ginecologo solo quando aumenta il numero dei sintomi, la loro intensità e la durata (da uno/due giorni fino anche a una settimana). A questo punto intervengono le mamme, preoccupate, che spingono le figlie a rivolgersi al medico. Gli estroprogestinici rappresentano in genere la soluzione proposta in prima battuta, anche se in alcuni casi la stessa sintomatologia premestruale compare nella settimana di sospensione. Un problema risolto con la nuova pillola, che prevede l’assunzione continuativa”.

La Sardegna la più virtuosa

 
Così come scarso è anche l’avvicinamento da parte delle donne verso gli anticoncezionali ormonali assunti per via orale, anche se capolista fra le regioni d’Italia dove si registra la maggiore affluenza verso tali farmaci è la Sardegna con una percentuale che tuttavia non supera il 28,6%, con il Veneto che invece chiude la classifica con appena il 16,1% Segue il sud, con i livelli minimi di Campania e Basilicata, dove non si raggiunge l’8%. Dati che confermano la resistenza delle nostre connazionali nei confronti di questo o altri contraccettivi. “Che cosa preoccupa di più una giovane donna, quando pensa alla pillola? Due aspetti in particolare: non ingrassare e non avere la cellulite – afferma la Graziottin -. È possibile soddisfare queste esigenze scegliendo la pillola giusta. Il drospirenone è l’unico progestinico derivato dallo spironolattone, un diuretico, che aiuta quindi a ridurre il peso e contrastare la ritenzione idrica. Possiede inoltre un effetto anti-androgenico importante per il trattamento dell’acne, dell’irsutismo e di altri disturbi iperandrogenici, estremamente rilevanti per la qualità di vita della donna”.

La scelta consapevole

 
E, storicamente, mai come adesso risulta indispensabile la scelta di affidarsi agli anticoncezionali in vista da una parte dell’allungamento della vita media delle donne e dello spostamento dell’età prescelta per procreare rispetto ad un tempo, . “La tendenza a posticipare sempre più avanti negli anni la scelta di diventare madri comporta per le giovani donne un lungo periodo di contraccezione consapevole – spiega il prof. Andrea Genazzani direttore della cattedra di ostetricia e ginecologia all’Università di Pisa e presidente del Congresso -. Se si pensa ai molteplici benefici extracontraccettivi, come la prevenzione e il trattamento di disturbi del ciclo, della sindrome premestruale, del rischio di cisti ovariche e mammarie benigne, di fibromi o di endometriosi, si può facilmente considerare la pillola come un concreto aiuto per la miglior conservazione della fertilità femminile”.
Fonte: Sigo

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