La distorsione alla caviglia è un problema purtroppo abbastanza comune. Ne esistono diversi gradi e da questi dipendono i tempi di recupero.
Durante lo sport, una corsa o una faccenda domestica non è raro poter incorrere in una brutta distorsione alla caviglia. Questa può essere più o meno dolorosa e più o meno grave a seconda del danno subìto dal legamento o dai legamenti.
Dunque esistono diversi tipi o, per meglio dire, diverse entità di distorsione alla caviglia. In base ai sintomi e alla gravità della situazione, dipenderanno anche i tempi di recupero per poter riprendere a muoversi normalmente e senza dolori.
I diversi gradi e i sintomi
In base al danno subìto dal legamento o dai legamenti, ci sono diversi gradi di distorsione alla caviglia.

In base alla sintomatologia si possono distinguere:
- Grado I: un lieve strappo del legamento con gonfiore poco pronunciato. Il soggetto ferito è in grado di camminare, anche se avverte un leggero dolore.
- Grado II: è uno strappo più importante del precedente e che si caratterizza per un dolore moderato, soprattutto quando si cammina, con la presenza di gonfiore e lividi.
- Grado III: si verifica la rottura completa del legamento interessato o dei legamenti, con dolore intenso, gonfiore grave e lividi. Il soggetto ferito non riesce a camminare perché la caviglia è instabile e perché il dolore è molto forte.
In questo ultimo caso, una diagnosi fatta con i raggi X permetterà di scongiurare il rischio di eventuali fratture della caviglia o del piede, spesso purtroppo molto probabili.
Trattare la distorsione alla caviglia è inizialmente molto semplice: per le prime 24/72 ore dall’incidente che l’ha causata o fino a quando il gonfiore si attenua, è preferibile applicare sulla lesione del ghiaccio da tenere in posa per circa 10/20 minuti ogni ora o due durante il giorno.
Si può procedere poi alla compressione con una benda elastica, sempre al fine di ridurre il gonfiore; con l’ausilio anche di un tutore per proteggere la caviglia. Può tornare utile poi fare questo esercizio: alzare la caviglia sopra il livello del petto per 2 o 3 ore al giorno. Infine molto efficace è la criopass terapia, che consiste nell’inserire in un crio-applicatore un farmaco congelato a -18°. Questo, grazie anche ad una sorgente laser da cui riceve l’energia, riesce ad attraversare la barriera cutanea e trasportare il farmaco in profondità.
Per il resto, i tempi di recupero variano dalla gravità del caso e da come è stata trattata la distorsione alla caviglia sin dall’inizio. Il paziente può iniziare la riabilitazione da subito e provare a camminare senza niente o con le stampelle. Tuttavia, se c’è dolore, è necessario prima che questo sparisca per poter tornare a camminare. E, se la riabilitazione non ha sortito i risultati sperati, bisogna procedere con un intervento chirurgico.