Disodontiasi: cos'è, sintomi, cause e cura

La disodontiasi è un disturbo dovuto alla difficoltà di eruzione dei denti che, generalmente, è associato a dolore continuo e mal di denti. Nella maggior parte dei casi, la disodontiasi è provocata da una mancanza di spazio sull'arcata dentale e può portare a complicazioni da non sottovalutare. Ma cos'è la disodontiasi, nel dettaglio? Scopriamo i sintomi, le cause e la cura per guarire.

Disodontiasi

Disodontiasi

Cos’è la disodontiasi? Quali sono i suoi sintomi, le cause e la cura per guarire? La disodontiasi è un disturbo dovuto alla difficoltà di eruzione dei denti: tale condizione, generalmente, si associa a dolore continuo, che interessa le arcate dentali. Nella maggior parte dei casi, la disodontiasi è provocata dalla mancanza di spazio utile sull’arcata dentale o dall’orientamento scorretto del dente. La disodontiasi può portare a complicanze da non sottovalutare. Cosa fare? Scopriamo di più sulla cura dei denti.

Cos’è

La disodontiasi o disodontiasi mesiale è una condizione che interessa i denti e che è caratterizzata dalla difficoltà di eruzione di questi ultimi, provocando una sintomatologia abbastanza fastidiosa. In linea generale, tale condizione si associa a un dolore continuo alle arcate dentali, durante lo sviluppo della mascella e della mandibola: tale manifestazione deriva dall’infiammazione dei tessuti, che si trovano proprio attorno ai denti.
Più frequentemente, la disodontiasi colpisce l’ottavo inferiore o dente del giudizio – disodontiasi degli ottavi – ma anche il terzo molare e il canino, così come i denti da latte.
La disodontiasi può verificarsi sia negli adulti che nei bambini.

I sintomi

I sintomi della disodontiasi possono essere diversi. La sintomatologia di questa condizione può includere alcuni dei seguenti casi:

  • Mal di denti e dolore continuo e sordo alle arcate dentali;
  • Infezioni, come la gengivite;
  • Ascesso gengivale o fistole;
  • Trisma, ovvero la contrattura spastica dei muscoli della mandibola;
  • Febbre;
  • Carie;
  • Mal di testa;
  • Problemi di deglutizione;
  • Difficoltà ad aprire e a chiudere la bocca.

Possono manifestarsi delle complicanze infettive, per quanto riguarda i tessuti pericoronali: si può, quindi, andare da una semplice gengivite e dall’infiammazione della gengiva attorto ad una parte di dente ad ascessi o dolori durante la masticazione. Queste ultime condizioni sono dovute alla proliferazione dei germi, che provocano infezioni dei tessuti e forti dolori mascellari, oltre alla difficoltà di apertura e chiusura della bocca.

Le cause

Quali sono le cause della disodontiasi? Nella maggior parte dei casi, questa condizione è provocata da un orientamento errato del dente in questione: ad esempio, ciò può avvenire quando il dente non ha la possibilità di fuoriuscire in modo verticale o quando si presenta una mancanza di spazio utile sull’arcata dentale. Vediamo tutte le possibili cause di questa condizione:

  • Orientamento errato del dente;
  • Insufficienza di spazio sull’arcata dentale;
  • Malocclusione dentale;
  • Alterazioni dello sviluppo della mandibola e della mascella.

Generalmente, ciò può accadere con i denti del giudizio – conosciuti anche come molari del giudizio o terzi molari – e con i canini: nello specifico, l’eruzione dei terzi molari avviene quasi sempre in modo anomale, a causa dello spazio insufficiente a disposizione nell’arcata dentale.
In alcuni casi, i denti possono trovare la loro strada ma, a causa della posizione, possono risultare difficili da pulire e, dunque, è possibile che si verifichino dolori e carie.

La diagnosi

Cosa fare contro la disodontiasi? Alla comparsa di segni e sintomatologia, è consigliabile contattare il medico curante che – dopo una serie di analisi ed esami – potrà stabilire la diagnosi e la terapia più adatta al caso specifico.
Oltre alla visita medica e allo studio dei sintomi, potrebbe essere necessario effettuare ulteriori test: ad esempio, l’immagine radiografica ortopanoramica (OPT), che consente di valutare la posizione del dente o l’esame radiologico come il CBCT (TAC CONE BEAM), ovvero un esame radiologico ancora più approfondito. Tali esami possono servire a pianificare al meglio la soluzione ideale, per cercare di ridurre al minimo il rischio di lesioni a strutture estremamente delicate come il nervo alveolare inferiore.

La cura

Come si cura la disodontiasi? Generalmente, l’odontoiatra può decidere di procedere con un intervento chirurgico in anestesia locale e l’estrazione del dente del giudizio in questione o l’asportazione chirurgica dei tessuti che coprono o circondano la corona.
Prima di procedere con operazioni del genere e dopo queste ultime, vengono prescritti antibiotici e alcuni farmaci analgesici. È, inoltre, consigliabile evitare di consumare cibi duri e caldi nelle prime 36 ore dopo l’operazione. Ad una settimana dall’intervento, dovrà essere eseguito un controllo per la rimozione dei punti.
Solitamente, l’estrazione del dente del giudizio superiore è più semplice rispetto a quella del dente del giudizio inferiore, in quanto l’osso è più morbido.

La prognosi

Infine, la prognosi dipenderà da alcuni fattori: ad esempio, dalla gravità della condizione, dalla tempestività di intervento e dalla causa scatenante, oltre che dall’età e dallo stato di salute del paziente.
In linea generale, si tratta di una condizione risolvibile, se trattata adeguatamente, ma potrebbe sorgere qualche disturbo durante il decorso post-operatorio: non è, infatti, raro che si presentino dolore, gonfiore, sanguinamento e malessere fino alla completa guarigione, che potrebbe richiedere fino ad un mese.