Prende il via oggi a Bari il Congresso Nazionale della Federazione dei Logopedisti Italiani (FLI), l’occasione per parlare dei disturbi del linguaggio e dell’apprendimento, che interessano circa 300 mila bambini, provocando problemi a scuola, ma anche disagi socio-emotivi, come isolamento e perdita di autostima.
Tra i problemi più invalidanti, ma anche più “invisibile”, c’è la dislessia, che rientra nei disturbi specifici dell’apprendimento, e consiste in una difficoltà di lettura: il bimbo dislessico legge, ma non riesce a farlo in modo automatico, quindi deve sforzarsi al massimo, stancandosi facilmente e commettendo errori. Da qui la difficoltà a restare al passo con i compagni e anche tutte le conseguenze di perdita di autostima e di disagio.
“Questo disturbo interessa il 4% della popolazione generale con una lieve prevalenza per il sesso maschile. È più frequente nei bambini che hanno avuto un disturbo del linguaggio” spiega Cristiano Termine, membro del direttivo dell’Associazione Italiana Dislessia (AID) “Ed è più frequente tra i membri di una famiglia in cui un soggetto mostra il disturbo”.
Ma in che modo si possono riconoscere le prime avvisaglie della dislessia? ““Ogni genitore può notare difficoltà di apprendimento del bambino già nel primo anno di scuola. Infatti, dopo pochi mesi, è riscontrabile una incapacità di riconoscimento delle lettere, lentezza eccessiva nella lettura” spiega la presidente FLI Tiziana Rossetto.
Vanno tenuti in considerazione anche i risultati scolastici e il modo in cui il bambino affronta la scuola: un’insofferenza, una scarsa motivazione, anche malesseri immotivati possono nascondere la dislessia. Il disturbo dell’apprendimento difficilmente si risolve da solo: l’intervento precoce del logopedista (che è presente in tutte le ASL, le Aziende Ospedaliere e i centri accreditati privati, oltre che come libero professionista) è importante per permettere al bambino di migliorare il suo approccio alla lettura il prima possibile e ridurre l’impatto negativo sulla scuola.
“La diagnosi di dislessia avviene generalmente in seconda elementare, ma alcuni interventi sulla fonologia e codifica scritta dei suoni alfabetici e sulla loro analisi visiva si possono già svolgere a metà anno della prima classe” spiega la dottoressa Rossetto.
Immagine tratta da: Blogmamma.it
Dislessia: serve l’aiuto precoce del logopedista
La dislessia è un disturbo dell'apprendimento che, oltre a compromettere i risultati scolastici, può avere un pessimo impatto sull'autostima e sulle relazioni sociali del bambino: serve l'intervento precoce del logopedista
