Articolo aggiornato il 26 Gennaio 2010
La dislessia, ossia la difficoltà che alcuni bambini incontrano nel mettere in atto le loro capacità di lettura non sembra avere particolari legami con l’intelligenza. Prova tangibile ne è il fatto che esistono molti individui che presentano questo disturbo, ma che si rivelano particolarmente brillanti nel mettere in atto doti di intelligenza invidiabili.
Ulteriori prove si aggiungono a questa. É tutto merito degli studiosi della Yale School of Medicine e dell’University of California, che sono riusciti anche a sfatare un luogo comune che spesso finiva con il penalizzare i dislessici, considerati come deficitari in termini di capacità cognitive. Non esisterebbe dunque un vero e proprio legame fra dislessia e intelligenza.
O almeno la dislessia non è provocata da ridotte capacità intellettive. Eppure nelle persone che non sono affette da dislessia il quoziente intellettivo e strettamente intrecciato con l’abilità dimostrata nel processo di lettura. Quest’ultimo d’altronde avviene per semplice esposizione alla lettura stessa, visto che automaticamente i suoni vengono associati alla lettere.
La dislessia si caratterizzerebbe come una sorta di difficoltà imprevista che impedisce di mettere in atto quello che è un processo spontaneo e automatico. Si spera che la ricerca possa portare beneficio alla messa a punto di strategie ottimali per fronteggiare il problema soprattutto a livello scolastico.
Non si deve infatti dimenticare che la dislessia spesso non è individuata e riconosciuta neppure nel contesto scolastico e i bambini che incontrano queste difficoltà vengono ingiustamente considerati poco volenterosi, mentre la situazione richiederebbe l’apporto di un’analisi più dettagliata da parte di esperti in materia.
Immagine tratta da: diegocare.wordpress.com