Articolo aggiornato il 22 Marzo 2022
La Disidratazione è l’eccessiva perdita di acqua da parte del nostro organismo e si manifesta quando perdiamo più liquidi di quanti ne assumiamo. La disidratazione può colpire chiunque, ma i bambini, gli anziani e i malati sono i soggetti maggiormente a rischio in quanto meno autonomi o perché sono colpiti da stati morbosi.
Disidratazione
I segnali della disidratazione
Il nostro organismo ci indica in diverse maniere che siamo disidratati e alcuni di questi segnali sono di facile intuizione mentre altri sintomi sono meno chiari ma altrettanto importanti per apprezzare questo stato clinico:
- sete: quando subentra siamo già disidratati da 2 ore circa, per cui è importante cercare di bere in maniera costante durante l’arco della giornata piuttosto che bere 2 litri di acqua tutti insieme.
- carenza di concentrazione: il nostro cervello è composto da buona parte di acqua (così come tutto il nostro organismo) e se siamo soggetti disidratati va incontro ad una riduzione di volume che può portare anche mal di testa: molte cefalee potrebbero essere risolte semplicemente bevendo!
- il metabolismo rallenta perché le cellule non lavorano bene in quanto composte soprattutto da acqua e osserveremo, oltre ad andare incontro ad un aumento di peso, una maggior difficoltà a espellere tossine.
- crampi muscolari e questa condizione può essere accompagnata anche da uno squilibrio elettrolitico.
- stitichezza: l’acqua idrata le feci e consente una buona motilità gastrica per cui una buona idratazione è fondamentale per la nostra corretta attività intestinale e ci aiuta a combattere le feci caprine.
- ritenzione idrica perché il nostro organismo adotta dei meccanismi per trattene acqua che, in questo caso, sarà extracellulare e non intracellulare ed avremo degli inestetismi a livello cutaneo importanti.
Tra gli altri sintomi abbiamo: un aspetto peggiore della pelle, stanchezza, cistite e sbalzi d’umore.
Disidratazione: le cause
Fra le cause della disidratazione che non tutti conoscono ci sono: la diarrea grave, il vomito, la febbre, disturbi renali – nell’insufficienza renale, i reni non sono più in grado di eliminare i liquidi in eccesso – e la sudorazione eccessiva provocata, ad esempio, dall’esercizio fisico e dal caldo. Questi ultimi possono, infatti, provocare la disidratazione in mancanza di un adeguato apporto di liquidi.
Anche il diabete può provocare disidratazione, quando non controllato o non diagnosticato: solitamente, infatti, si verifica un maggior bisogno di urinare e, di conseguenza, una maggior perdita di liquidi corporei.
Esistono, poi, dei farmaci – come gli antistaminici, i diuretici, i medicinali per la pressione e alcuni psicofarmaci – e l’alcol in grado di provocare la disidratazione, in quanto questi tendono ad aumentare sia la sudorazione che la quantità di urina prodotta.
Da non sottovalutare anche raffreddori, mal di gola e tutte quelle situazioni in cui la voglia di mangiare e bere diminuisce. Altri fattori di rischio e cause possono essere la vita ad alta quota – un’altitudine superiore ai 2500 metri – e l’attività fisica all’aria aperta: l’organismo aumenta, infatti, la quantità di urina prodotta e la respirazione si fa più veloce, espirando una maggior quantità di vapore acqueo.
La diagnosi
Alla comparsa dei segni di disidratazione grave – come scarsità di urina, diarrea grave, vomito, forte sete, capogiri o confusione – contattate, immediatamente, il pronto soccorso e il medico che – tramite gli esami e le analisi del caso – stabilirà la giusta diagnosi e, dunque, la terapia più adatta per una corretta idratazione. Oltre allo studio dei sintomi, è possibile che vengano richiesti gli esami del sangue e gli esami delle urine, oltre ad alcuni test per stabilire se si è affetti da malattie quali il diabete o disturbi epatici o renali.
La cura
Quali sono i rimedi contro la disidratazione? La cura più adatta è quella che prevede l’assunzione di acqua, soluzioni reidratanti orali o bevande isotoniche, in modo tale da reintegrare i liquidi e gli elettroliti persi. Nei casi più gravi, sarà necessario reintegrare i liquidi tramite flebo e non per via orale: l’idratazione endovenosa aiuta, infatti, l’organismo ad assimilare più velocemente l’acqua e le sostanze nutritive, per cui è indispensabile in situazioni di emergenza.
Gli alimenti per prevenirla
L’arma migliore contro la disidratazione è la prevenzione. Per giocare davvero d’anticipo durante il periodo caldo, ad esempio, gli esperti consigliano di bere abbondanti quantità di acqua, preferibilmente minerale con cui assumere calcio e sali minerali indispensabili per compensare la sudorazione e la quantità di sali e liquidi dispersi dal corpo.
Oltre a bere a sufficienza acqua in modo da reintegrare i liquidi persi, è di fondamentale importanza prestare attenzione all’alimentazione: va, infatti, diminuito il consumo di alcol, caffè, bibite gassate e bevande varie che non siano acqua; oltre a ciò, occorre consumare alimenti ricchi di acqua e, dunque, quantità abbondanti di frutta e verdura.
Ad ogni modo, ricordate di non esagerare con le quantità di acqua – generalmente, è consigliabile bere due litri di acqua al giorno – in quanto un eccesso potrebbe, a sua volta, essere dannoso e causare iponatriemia, ovvero un abbassamento eccessivo dei livelli di sodio nel sangue.